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Migranti hotspot di Lampedusa: storie di coraggio e speranza

Roma, 5 agosto 2024 – Lampedusa continua ad essere il punto di arrivo per migliaia di migranti che affrontano viaggi pericolosi alla ricerca di una vita migliore. Dal 1 giugno 2023, l’hotspot di contrada Imbriacola, gestito dalla Croce Rossa Italiana (CRI), ha accolto 102.466 persone in seguito a 2.428 sbarchi. Tra queste storie di sofferenza e speranza, alcune emergono per il loro forte impatto umano.

Migranti, i racconti della Croce Rossa Italiana

Il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ha raccontato all’ANSA alcune delle esperienze più commoventi. “Abbiamo visto arrivare a Lampedusa persone con gravi vulnerabilità. Nella mia mente è vivo ancora il ricordo di alcuni operatori che hanno accolto una famiglia composta da mamma e due figlie con disabilità. I nostri operatori le hanno portate a braccio all’interno dell’hotspot perché, proprio a causa della loro situazione, non potevano camminare. La mamma ha raccontato ai nostri operatori di aver intrapreso un viaggio lunghissimo, arrivando a Lampedusa, proprio per riuscire a garantire alle due ragazze l’assistenza di cui necessitano, cosa che nel loro paese d’origine non era possibile. Una donna piena di coraggio che ha visto nella traversata del Mediterraneo l’unica via per dare un futuro alle sue due figlie“.

Questi atti di coraggio non sono isolati. Valastro ha anche condiviso la storia di una bambina di 2 o 3 anni che è stata trovata tra le braccia di una donna che non era sua madre. “Di bambini a Lampedusa ne sono arrivati tanti, tutti bellissimi. Scendono dal pullman in braccio ai loro genitori. Alcuni piangono, altri hanno fame, altri ancora sorridono, nonostante il viaggio che hanno compiuto. Ma questa bambina no. Era in braccio ad una donna e si guardava intorno spaurita. Avrà avuto 2, massimo 3 anni. I volontari chiedono alla donna se si tratti di sua figlia e lei spiega che non lo è. Dice che nella confusione della partenza si è trovata questa bambina tra le braccia“.

Grazie all’intervento tempestivo dei volontari della CRI, la bambina è stata tranquillizzata e, qualche ora dopo, è stata ricongiunta con suo padre. “Appena la bambina ha visto l’uomo il suo volto si è illuminato di una gioia incontenibile. Gli ha teso le braccia e si è lanciata verso di lui che si è inginocchiato a terra. Lì la disperazione svanisce: l’uomo ha così potuto riabbracciare la figlia creduta persa e ritrovata”, conclude Valastro.

Queste storie evidenziano il ruolo cruciale che la Croce Rossa Italiana svolge nell’accoglienza dei migranti, sottolineando la necessità di un approccio umano e compassionevole in un momento in cui i conflitti globali continuano a minacciare il rispetto della dignità umana e della vita.

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