Roma, 26 agosto 2024 – Nell’ultimo trentennio, quasi 230.000 persone hanno attraversato la pericolosa rotta marittima dalle coste africane per raggiungere le isole Canarie, che sono divenute uno dei principali punti di accesso per la migrazione irregolare verso l’Europa. Solo dall’inizio del 2024 al 15 agosto, gli arrivi sulle isole hanno superato le 22.300 persone, segnando un aumento del 126% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per le Migrazioni (OIM), inoltre, stima che almeno 4.755 migranti siano morti dal 2014 durante la traversata, mentre la ONG Caminando Fronteras eleva a 18.680 il numero delle morti documentate dal 2018.
Migranti, i dati dell’OIM
La gravità della situazione ha spinto il governatore delle Canarie, Fernando Clavijo, a lanciare un allarme durante un’intervista a TVE, dichiarando che le isole sono “al collasso” e prevedendo l’arrivo di oltre 70.000 migranti nelle prossime settimane, soprattutto dalla Mauritania, con il miglioramento delle condizioni di navigazione.
Per affrontare questa emergenza, Clavijo si è incontrato venerdì scorso a La Palma con il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. Il premier ha annunciato un viaggio diplomatico in Mauritania, Gambia e Senegal, Paesi chiave nei flussi migratori verso le Canarie, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione per contenere le partenze. A febbraio, Sánchez si era già recato in Mauritania insieme alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, annunciando investimenti spagnoli di 300 milioni di euro nel Paese africano per frenare l’immigrazione via mare.
Oltre alle azioni diplomatiche, il governo spagnolo ha previsto un primo stanziamento di almeno 50 milioni di euro per le Canarie, destinati a gestire l’emergenza in corso. Tuttavia, Clavijo ha sottolineato che la soluzione alla crisi migratoria non può limitarsi a interventi economici. Il governatore, infatti, ha insistito sulla necessità di una riforma della legge sugli stranieri e di un meccanismo per la riallocazione obbligatoria dei migranti, in particolare dei minori non accompagnati, tra le diverse regioni spagnole. Anche perchè attualmente, nelle Canarie, si stima la presenza di 5.200 minori non accompagnati.
Clavijo, infine, ha rivelato di essere in contatto con il Partito Popolare (PP) per cercare un consenso su questa riforma, dopo che una proposta di modifica della legge sugli stranieri era stata respinta dal Parlamento il 23 luglio scorso, con i voti contrari del PP, di Vox e di Junts per Catalunya. La questione sarà al centro della prossima Conferenza dei presidenti delle regioni iberiche, convocata dal governo centrale per settembre.
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