Roma, 7 agosto 2024 – Cresce la preoccupazione tra i cittadini del Basso Mendrisiotto a seguito della notizia che il Cantone intende alloggiare 150 migranti in almeno 50 appartamenti nel quartiere di via Soldini a Chiasso. Questa decisione è stata oggetto di una lettera aperta inviata ieri al Consiglio di Stato e ai Municipi di Balerna, Chiasso e Novazzano. A firmare la missiva è Willy Lubrini, co-coordinatore dell’Associazione Mendrisiotto Regione Aperta. Per l’Associazione, infatti, è auspicabile “la ripresa di un dialogo costruttivo fra tutte le istituzioni interessate, al fine di condividere un progetto d’inserimento sociale e abitativo attento alla complessità del territorio, dei suoi fragili equilibri, nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone coinvolte ed esteso alla Città-Ticino”.
Migranti, le preoccupazioni espresse
Nella lettera, l’Associazione sottolinea la grande precarietà del contesto sociale di Chiasso, che potrebbe essere ulteriormente aggravata dall’inserimento di un elevato numero di richiedenti asilo in un’area già fragile. “La concentrazione di migranti diventerà troppo elevata in un contesto sociale già fragile,” si legge nella missiva. Un ulteriore punto di preoccupazione riguarda il fatto che i migranti verrebbero alloggiati nello stesso complesso immobiliare che ospita il Centro di socializzazione Calicantus, un servizio sociale dedicato a garantire il contatto tra la popolazione e le istituzioni. L’Associazione, poi, critica anche il processo decisionale dietro questa scelta, sostenendo che sia stato basato esclusivamente sull’offerta di immobili a basso costo a Chiasso, senza considerare altri importanti fattori sociali e logistici. “Un metodo di analisi riduttivo che non tiene in considerazione altri importanti fattori,” afferma la lettera.
Un altro tema sensibile riguarda l’impatto sulle scuole locali. L’Associazione avverte che il progetto potrebbe comportare un aumento del carico di lavoro per il personale scolastico e la necessità di ulteriori risorse specializzate per gestire l’integrazione degli allievi con trascorso migratorio, un processo descritto come complesso e delicato. Nella lettera vengono posti inoltre diversi interrogativi al Consiglio di Stato, inclusi i motivi per cui si è deciso di concentrare un gran numero di richiedenti asilo a Chiasso, che già ospita il Centro federale d’asilo (Pasture), e perché non si è optato per una distribuzione più equa dei migranti sull’intero territorio della Città-Ticino.
Infine, Mendrisiotto Regione Aperta auspica “la ripresa di un dialogo costruttivo fra tutte le istituzioni interessate, al fine di condividere un progetto d’inserimento sociale e abitativo attento alla complessità del territorio, dei suoi fragili equilibri, nel rispetto dei diritti e della dignità delle persone coinvolte ed esteso alla Città-Ticino”. La situazione, quindi, rimane in evoluzione, con la speranza che le autorità locali possano trovare una soluzione condivisa che risponda adeguatamente alle esigenze di tutte le parti coinvolte.
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