Roma, 13 luglio 2021 – “Abbiamo visto le motovedette utilizzate per speronare i migranti e sparare ai pescatori italiani, a cos’altro ci tocca assistere?”, si chiede il deputato dem nonché ex presidente del Partito Democratico Matteo Orfini. Proprio per questo il segretario del PD Enrico Letta ha chiesto all’Europa di interrompere il bagno di sangue che, da ormai alcuni anni, si sta verificando nel Mediterraneo. E di prendere in carico il memorandum Italia-Libia.
Migranti, Letta chiede all’Europa di intervenire
Dal 2017 l’Italia finanzia la guardia costiera libica per effettuare soccorsi in mare e bloccare la partenza dei migranti dall’Africa. Il memorandum tra Italia e Libia, però, ha causato più vittime che salvataggi. Proprio per questo motivo Enrico Letta ha chiesto all’Unione di prendersi in carico l’accordo entro sei mesi, così che sia Bruxelles a versare i fondi al governo di Tripoli, e non l’Italia. In questo modo Letta tenta di rispondere alle continue domande di intervento che arrivano dalle Organizzazioni non governative, dalle associazioni e pure dallo stesso partito. Durante la riunione avvenuta la scorsa settimana, infatti, molti democratici hanno dichiarato di non volersi più assumere la paternità di un accordo che, nel tempo, si è rivelato “sporco di sangue”.
I finanziamenti, poi, si sono rivelati un vero e proprio errore. Grazie alla scheda numero 48 del memorandum si prevede l’addestramento e l’appoggio ai libici in funzione anti migranti. Un passaggio che ha portato spesso il corpo militare a non intervenire in soccorso, anche in assenza delle Ong umanitarie. Il che, tradotto, significa che migliaia di migranti sono stati lasciati in mare, a morire, mentre tentavano di raggiungere le coste europee. Inoltre, non si possono più nascondere le numerose violenze che si verificano nei centri di detenzione dove i migranti vengono trasportati.
Tra i vari oppositori si sono esposti anche Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali, il Movimento delle Sardine, la Cgil e i Radicali. Tutti insieme domani parteciperanno al sit-in organizzato a Montecitorio proprio in occasione del voto alla Camera. La manifestazione, intitolata “Libia: una benda per non vedere?”, ha l’obiettivo di chiedere di non rinnovare la missione in Libia e di interrompere la cooperazione con le autorità in assenza di garanzie concrete di protezione dei diritti umani e della dignità.
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