Roma, 14 aprile 2023 – L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Volker Turk, ha esortato il governo italiano ad “abbandonare la nuova e severa legge che limita le operazioni civili di ricerca e soccorso di migranti e ad astenersi dal criminalizzare chi salva le vite in mare”. Turk ha inoltre sottolineato che “il diritto alla vita e il divieto di respingimento non possono essere derogati, nemmeno in tali circostanze. Qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere conforme agli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani”.
Migranti, l’Onu chiede all’Italia di rivedere il Decreto Ong
La legge in questione è stata adottata all’inizio dell’anno e ha suscitato preoccupazione tra i difensori dei diritti umani, che temono che possa mettere a rischio la vita dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa. “Stiamo assistendo a un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a rischio la propria vita cercando di attraversare il Mediterraneo. Non possiamo permetterci di procrastinare e impantanarci in un nuovo dibattito sulla responsabilità. Sono in gioco vite umane. L’esperienza ci insegna che adottare una linea più dura per frenare la migrazione irregolare non impedirà le partenze, ma porterà invece a più sofferenze umane e morti in mare. Bisogna offrire percorsi sicuri e regolari per la migrazione per evitare morti inutili. Riconosciamo gli sforzi della guardia costiera italiana, che da venerdì ha salvato circa 2.000 persone”, ha aggiunto poi.
Il governo italiano ha risposto alle critiche affermando che la legge è stata adottata per proteggere la sicurezza nazionale e prevenire l’immigrazione clandestina. Tuttavia, le organizzazioni umanitarie continuano a esprimere preoccupazione per la chiusura dei porti italiani e la riduzione delle operazioni di ricerca e soccorso in mare. Carenze che potrebbero portare a un aumento dei naufragi e delle morti in mare.
>> Tutte le notizie di Stranieri in Italia