Roma, 4 giugno 2024 – La premier Giorgia Meloni ha annunciato l’intenzione di riformare la legge Bossi-Fini, che attualmente regola l’ingresso in Italia dei migranti regolari. Dopo un’informativa in Consiglio dei Ministri, è stato deciso che, nella prima riunione a seguito del G7, il governo passerà dalle parole ai fatti, presentando un nuovo testo di legge.
Migranti, Meloni: “Bisogna cambiare la Bossi-Fini”
La riforma è stata a lungo voluta dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano. Proprio lui, infatti, ha affiancato la premier in una visita al procuratore nazionale Giovanni Melillo, capo della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Insieme hanno discusso delle problematiche emergenti dai decreti flussi varati dal governo Meloni nel dicembre 2022 e nel settembre 2023. Secondo quanto trapelato, Meloni e Mantovano hanno presentato un esposto che evidenzia le “storture” del sistema attuale. Una commissione tecnica dei ministeri dell’Interno, degli Esteri, del Lavoro e del Turismo, coordinata dagli uffici di Mantovano, ha analizzato i dati relativi ai visti rilasciati dalle ambasciate, ai nulla osta e ai contratti di lavoro. E dai dati emerge che i decreti flussi rappresentano una forma surrettizia di ingresso illegale di migliaia di migranti.
In particolare, in Campania, solo il 2,8% dei migranti entrati con visto regolare sono stati assunti con un contratto legale. Mentre il restante 97,2% dei lavoratori, soprattutto stagionali, sparisce dai radar delle autorità. Per Giorgia Meloni, questi dati dimostrano il fallimento del sistema, aggravato dal fatto che la criminalità organizzata ne starebbe approfittando per fare enormi profitti. Ogni immigrato, infatti, sarebbe costretto a pagare tra i 13.000 e i 14.000 euro per ottenere un lavoro in Italia. La necessità di una riforma urgente è dunque evidente, anche se la soluzione definitiva è ancora da delineare. Tuttavia, non mancano sospetti che l’annuncio della riforma possa avere anche motivazioni elettorali, con Meloni pronta a sottolineare che le problematiche attuali sono frutto del decennio in cui hanno governato soprattutto partiti di centrosinistra.