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Migranti, Metsola (Ue): “Un accordo è possibile”, ma Orban frena: “Polonia e Ungheria stuprate legalmente”

Roma, 6 ottobre 2023 – Durante il vertice di Granada, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato che l’Unione Europea deve concentrarsi sul pacchetto legislativo del Patto sui migranti per poter comunicare chiaramente ai cittadini europei prima delle prossime elezioni europee che il Patto è stato finalizzato. Metsola, inoltre, ha espresso cautamente la sua fiducia nella capacità del Parlamento europeo di raggiungere un accordo. Rimane, tuttavia, il nodo Polonia e Ungheria, e scioglierlo non sarà affatto semplice.

Migranti, Metsola: “Un accordo è possibile”

Le tensioni e le divisioni riguardo al Patto migratorio tra i Paesi membri, però, sono emerse chiaramente nel corso del vertice. Il premier ungherese, Viktor Orban, ha fatto dichiarazioni forti, affermando che la Polonia e l’Ungheria sono state “stuprate legalmente” dall’UE in merito alla questione migranti. E lo ha sottolineato poiché, secondo il suo punto di vista, Budapest e Varsavia sono state costrette ad accettare contro la loro volontà le decisioni prese a maggioranza qualificata, piuttosto che all’unanimità.

Orban, poi, ha dichiarato che la possibilità di un accordo sul tema migratorio è ormai sfumata, spiegando che in precedenza era stata concordata la regolamentazione dell’immigrazione basata su accordi unilaterali, ma questa prospettiva è stata cambiata nell’ultimo incontro del Consiglio dei ministri dell’Interno dell’UE, svoltosi il 28 settembre. Secondo Orban, Polonia e Ungheria sono state proprio escluse dalla discussione, nonostante non fossero insoddisfatte delle proposte. E questa decisione è stata presa senza il loro consenso, il che ha alimentato la loro opposizione al Patto migratorio.

L’Unione Europea si trova quindi ad affrontare una sfida significativa nel trovare un accordo condiviso tra i Paesi membri sul Patto migratorio. Con divisioni profonde che minano gli sforzi per una politica migratoria comune. Perciò mentre i negoziati continuano, rimane incerto se l’UE riuscirà a superare le divisioni e a raggiungere un accordo che soddisfi tutti i Paesi membri. E, infine, ci si dimanda come ciò influenzerà il futuro delle politiche migratorie nell’Unione.

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