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Migranti, nuovo scontro tra Governo e magistratura: liberati cinque profughi

Roma, 28 agosto 2024 – Il governo Meloni incassa un altro colpo dai tribunali italiani sul fronte della gestione dei migranti. Questa volta, la questione riguarda il nuovo centro di trattenimento per migranti di Porto Empedocle, in Sicilia, inaugurato appena il 14 agosto 2024. Su sei uomini trattenuti nel centro, cinque sono stati liberati dai giudici di Palermo, che non hanno convalidato la loro detenzione, ritenendo insufficienti le motivazioni fornite dalla questura di Agrigento. Questa decisione ha immediatamente scatenato una nuova polemica politica, con esponenti di Fratelli d’Italia che hanno accusato i giudici di agire per motivi ideologici.

Migranti, ancora scontri tra politica e magistratura

Il centro di Porto Empedocle, nato con l’intento di ospitare migranti considerati a rischio di espulsione verso Paesi ritenuti “sicuri”, è finito nel mirino delle attenzioni politiche fin dalla sua apertura. Le persone trattenute in queste strutture dovrebbero restare fino a un massimo di 28 giorni, tempo necessario per espletare le “procedure accelerate di frontiera”. Tuttavia, l’uscita quasi immediata di cinque dei sei detenuti ha sollevato dubbi sull’efficacia delle misure adottate. Per questo i giudici palermitani, basandosi su una direttiva europea, hanno sottolineato che la detenzione dei migranti non può essere automatica, ma deve essere valutata caso per caso, considerando sempre la situazione specifica di ogni individuo. Inoltre, hanno ricordato che la detenzione dovrebbe essere utilizzata solo come ultima risorsa, dopo aver considerato tutte le alternative non detentive.

La decisione dei giudici ha scatenato immediate reazioni da parte di Fratelli d’Italia. Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, ha parlato di “indebita invasione di campo” da parte dei magistrati, insinuando che le loro decisioni potrebbero essere influenzate da convinzioni ideologiche piuttosto che da ragioni giuridiche. Ancora più duro il senatore Sandro Sisler, vicepresidente della commissione Giustizia, che ha accusato i “giudici rossi” di favorire l’immigrazione illegale, richiamando alla memoria il caso della giudice Iolanda Apostolico, che lo scorso anno aveva preso una decisione simile a Catania.

Questa vicenda segna l’ennesimo capitolo di un conflitto ormai aperto tra l’esecutivo Meloni e parte della magistratura italiana, specialmente su temi legati all’immigrazione. La liberazione dei cinque migranti da Porto Empedocle potrebbe avere implicazioni significative non solo per il centro siciliano, ma anche per la più ampia politica di gestione dei migranti in Italia e per i piani futuri del governo in collaborazione con altri Paesi, come l’Albania. Tra l’altro, con il solo centro di Porto Empedocle ormai quasi vuoto, rimane incerto il destino delle misure restrittive e delle “procedure accelerate” promosse dal governo.

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