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Migranti, Linardi (Sea Watch Italia) contro Piantedosi: “Le Ong sono un testimone scomodo”

Roma, 30 marzo 2023 – La recente accusa della Guardia costiera italiana nei confronti delle Ong di intralciare le operazioni di soccorso dei migranti ha scatenato una forte reazione da parte delle organizzazioni. In particolare, la portavoce di Sea Watch Italia, Giorgia Linardi, ha denunciato una “strumentalizzazione politica” delle parole della Guardia costiera. E ha sottolineato l’importanza del diritto internazionale, il quale impone a chiunque abbia notizie di persone in pericolo in mare di informare le autorità competenti.

Migranti, Linardi: “Strumentalizzazione politica”

“Mai prima d’ora la Guardia costiera si era espressa con una simile aggressività. E in termini che potrebbero anche essere visti in contraddizione con il diritto internazionale, che impone a chiunque abbia notizie di persone in pericolo in mare di informare le autorità competenti e fornire aggiornamenti sullo sviluppo della situazione”, ha dichiarato Linardi all’Adnkronos. “Se le Ong possono essere ritenute insistenti nel fornire queste informazioni è perché da anni, ossia dall’attuazione dell’accordo italo-libico, nel Mediterraneo centrale regna il silenzio. Manca un coordinamento operativo con la Guardia costiera, che invece fino al 2018 ha coordinato ogni nostro singolo intervento. E’ ingiusto ridurre quanto sta accadendo in quel mare a uno scontro tra ong e guardia costiera”, ha sottolineato inoltre.

L’attivista, quindi, non ha intenzione di puntare il dito contro la Capitaneria, ma rispetto alle “politiche di questo e dei precedenti Governi italiani ed europei. È importante che le responsabilità su quanto sta accadendo vengano attribuite al livello politico e non alle ong, o alla guardia costiera. Ovvero non a chi ha come unica missione il salvataggio di vite in mare. Le ong sono diventate un testimone scomodo nel Mediterraneo perché raccontano all’opinione pubblica la vergogna delle politiche europee”. Sostanzialmente, quindi, le critiche sono rivolte al ministro Matteo Piantedosi. “Riteniamo che una simile comunicazione non sia abituale e che, al contrario, possa essere associata alla nuova direzione politica della Guardia costiera, affidata a un ministro che ha come sua unica verità la feroce propaganda politica, soprattutto contro i migranti”, ha infatti affermato in conclusione Linardi.

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