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Migranti, proteste in Albania contro l’accordo con l’Italia: attivisti in corteo da Shengjin a Tirana

Roma, 2 dicembre 2024 – La protesta contro il protocollo firmato tra Giorgia Meloni ed Edi Rama, che regola il trattenimento e il respingimento dei migranti, si è spostata da Shengjin e Gjader alla capitale albanese Tirana. Organizzata dal Network Against Migrant Detention, la mobilitazione coinvolge attivisti italiani e albanesi, uniti per denunciare le politiche di esternalizzazione delle frontiere e la gestione dei migranti nei centri di trattenimento costruiti dal governo italiano in Albania.

Migranti, una rete internazionale contro i centri di trattenimento

Il network, composto da realtà italiane come YaBasta di Bologna, Mediterranea Saving Humans, Melting Pot Europe e la Rete NoCPR Milano, si coordina con associazioni albanesi come Europe Other, Zane Kollectiv e Meshde. La loro denuncia è chiara: Questi centri non sono stati dichiarati falliti, ma semplicemente congelati. L’accordo è operativo ed è un modello a cui guardano diversi Paesi dell’Unione Europea”. A Shengjin, piccolo centro costiero, circa 300 attivisti hanno marciato lungo la spiaggia e il lungomare, costruendo con teloni una gigantesca scritta “No Lager” per contestare l’esistenza del centro di trattenimento locale, dove agenti italiani sono presenti per monitorare strutture al momento vuote. Lì, così come a Gjader, la protesta si è svolta pacificamente nonostante il massiccio dispiegamento delle forze dell’ordine, con polizia albanese e agenti italiani in tenuta antisommossa.

La protesta si concentra contro l’accordo che permette all’Italia di costruire e gestire centri di trattenimento in Albania, considerati dai manifestanti un simbolo delle politiche europee di criminalizzazione delle migrazioni. Questo modello confina le persone in movimento e perpetua violazioni dei diritti umani, denunciano gli attivisti, evidenziando come l’accordo si inserisca nel contesto del Nuovo Patto Immigrazione e Asilo dell’UE. Tra i presenti anche Zerocalcare, fumettista noto per il suo impegno sociale, che ha partecipato alla manifestazione mantenendo un profilo discreto per non distogliere l’attenzione dai temi della protesta.

La protesta culminerà oggi a Tirana con un corteo davanti alle ambasciate di Italia e Unione Europea, mentre il prossimo appuntamento è fissato per il 14 dicembre a Roma, contro il decreto sicurezza. Questo, secondo i manifestanti, rappresenta un ulteriore strumento per smantellare i diritti dei migranti e rafforzare una politica di chiusura delle frontiere. Tra i promotori della mobilitazione, si evidenzia Detjon Begai, consigliere comunale di Bologna e figura di spicco del network. Nato in Albania e trasferitosi in Italia da anni, Begai sottolinea le contraddizioni di un accordo che divide anche le comunità localiA Shengjin, inizialmente molti erano stati illusi dalla promessa di finanziamenti, ma ora cominciano a capire l’assurdità di questo patto. Molti hanno un passato di migrazione e parenti che ancora oggi subiscono respingimenti.

Con un’agenda di mobilitazioni che attraversa due Paesi, il Network Against Migrant Detention si pone l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione su un tema cruciale per i diritti umani e la gestione delle migrazioni in Europa.

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