Roma, 27 giugno 2023 – Sulle rotte dei migranti, l’incertezza tra la vita e la morte si materializza in un attimo. La speranza oscilla come le onde che possono portare verso la salvezza o la tragedia. E’ questione di momenti, di fortuna, di destino. Lo stesso destino che ieri ha fatto mettere sulla terra ferma ferma di Salerno i piedini di un bambino di soli tre anni completamente solo.
Migranti, dalla Aita Mari sbarcato un bambino di tre anni da solo
La nave “Aita Mari” è arrivata ieri al porto di Salerno carica dei 172 migranti salvati nel cuore del Mediterraneo. Tra le persone a bordo, una storia ha destato particolare commozione ed è quella di un bimbo di soli tre anni, solo, separato dalla madre durante la fuga dalla Libia. Le circostanze che hanno portato a questa dolorosa separazione sono state raccontate dai testimoni presenti sulla barca. La madre del piccolo, in stato di gravidanza e con un altro figlio in braccio, si trovava sulla spiaggia libica quando è giunto il momento di imbarcarsi sul mezzo improvvisato. Per riuscire a salire a bordo, la donna si è vista costretta ad affidare il bimbo a una donna già presente sulla barca, sperando che sarebbe stata in grado di mantenerlo al sicuro mentre lei raggiungeva il barchino.
Tuttavia, il fato ha giocato una carta brutale. Proprio quando la madre stava per salire, un blitz improvviso della Guardia Costiera libica ha costretto gli scafisti a partire di gran fretta, lasciando a terra coloro che ancora non erano saliti a bordo. Tra loro, c’era appunto la madre del bimbo di tre anni, che si è ritrovata impotente di fronte alla barca che stava portando via con sé l’unico legame familiare che le restava.
Ora il bimbo si trova a Salerno, circondato da estranei che si prendono cura di lui, alleviando la sua solitudine e le ferite emotive che questa separazione forzata ha inflitto. Il suo nome rimane sconosciuto, ma la sua vicenda personale si è trasformata in un simbolo dei drammatici eventi che si susseguono quotidianamente nel cuore del Mediterraneo. Un mare che può rappresentare un abisso di pericoli o la via verso una salvezza tanto desiderata.
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