Roma, 23 febbraio 2024 – Un’inchiesta di Altreconomia ha riportato alla luce una realtà sconcertante riguardante gli sbarchi dei migranti nel Mediterraneo e la gestione delle emergenze da parte delle autorità italiane. Nell’anno segnato dalla tragica strage di Cutro, avvenuta il 26 febbraio 2023, infatti, le autorità italiane hanno classificato come operazioni di polizia oltre mille sbarchi, coinvolgendo quasi 40mila persone. Questo, nonostante i tragici eventi che hanno caratterizzato il naufragio di fine febbraio dell’anno precedente, nel quale hanno perso la vita più di 90 persone, un fatto su cui sta indagando la Procura di Crotone.
Migranti, cosa si nasconde dietro agli sbarchi
L’inchiesta, inoltre, ha rivelato che nel corso del 2023 sono sbarcate sulle coste italiane 157.651 persone. Le nazionalità più rappresentate tra i migranti sono state quelle della Guinea, Tunisia, Costa d’Avorio, Bangladesh ed Egitto, mentre i minori soli hanno costituito una parte significativa degli arrivi, con un totale di 17.319. La stragrande maggioranza dei migranti partiti nel 2023 proveniva dalla Tunisia, seguita dalla Libia e dalla Turchia.
L’aspetto più preoccupante evidenziato dall’inchiesta riguarda il modo in cui sono stati trattati gli sbarchi, con una netta prevalenza di arrivi a Lampedusa rispetto ad altri porti italiani. Questo ha sollevato sospetti su un presunto utilizzo di Lampedusa per alimentare la narrativa dell'”emergenza immigrazione” e per convogliare i richiedenti asilo verso gli hotspot, anziché trasferirli sulla terraferma come dovrebbe essere. Inoltre, nonostante le convinzioni diffuse in Italia che siano solo le organizzazioni non governative (ONG) ad intervenire nei soccorsi in mare, i dati raccolti nell’inchiesta dimostrano il contrario. Nel corso del 2023, le ONG hanno salvato e sbarcato in Italia meno del 5% delle persone coinvolte negli sbarchi. Questo scenario solleva interrogativi sul ruolo effettivo delle autorità italiane nella gestione delle operazioni di soccorso e sull’efficacia delle politiche adottate.
L’inchiesta di Altreconomia, quindi, solleva importanti questioni riguardanti la trasparenza e l’efficacia delle operazioni di soccorso nel Mediterraneo.
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