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Migranti sempre più giovani: salvato anche un neonato di 20 giorni

Roma, 26 luglio 2022 – Cosa convince una neo mamma ad attraversare il Mediterraneo su un gommone insieme al suo piccolo di appena venti giorni? L’idea di dover affrontare un altro giorno in Libia. La disperazione. E’ questo che accomuna i tanti migranti che, quotidianamente, stanno arrivando in Italia. E ciò che sorprende di più di queste persone è l’età che si sta sensibilmente abbassando: molti sono minori non accompagnati, bambini, o nei maggiorenni. Ragazzini che, completamente soli, hanno deciso di sfidare la sorte per tentare di garantirsi un futuro.

Migranti, si abbassa sempre di più l’età media

Nei giorni scorsi i volontari della Geo Barents si sono trovati a soccorrere un bimba di soli due anni. Mai avrebbero pensato che da lì a poche ore, tra le loro braccia, avrebbero tenuto anche un neonato. Ora, insieme a loro, ci sono altre 207 persone a bordo della nave di Medici Senza Frontiere. Molti di questi sono migranti giovanissimi, appena adolescenti. Oppure donne. Tutti, indistintamente, cercano si scappare dalla Libia e dai suoi lager, e lo fanno con qualsiasi mezzo. L’importante, infatti, è fuggire dalle torture, dagli abusi, dalla violenza sessuale. Dalle costrizioni alle quali sono obbligati per riuscire a pagarsi la traversata nel Mediterraneo. Un percorso che da inizio anno ha già contato più di seicento decessi.

Non c’è paura, però, non c’è rischio che tenga: i migranti continuano a partire perchè se da un parte c’è un viaggio che può andare male, dall’altra la morte è assicurata. E allora tanto vale tentare. Così, in pochi giorni, la Sea Watch 3 ha salvato 439 naufraghi, mentre altri 387 si trovano a bordo della Ocean Viking di Sos Mediterranée. Tutti erano partiti dalla Libia. “Da troppo tempo sentiamo parlare di “emergenza” migratoria, ma è ormai quasi un decennio che le partenze dal Nord Africa sono un fattore comune della stagione estiva, grazie a condizioni meteomarine spesso favorevoli. Ogni estate la storia si ripete, ogni operazione di soccorso la storia si ripete: la politica italiana ed europea si rivela incapace di pianificare supporto e assistenza a chi fugge nel Mediterraneo e costringe le navi di soccorso civile a giorni di stillicidio prima di garantire un porto di sbarco sicuro”. Questo anche se le leggi internazionali non prevedono attese: “Devono sbarcare. E’ un loro diritto“, sottolineano dalla Sea Watch.

L’hotspot di Lampedusa è sempre più pieno

Intanto, l’hotspot di Lampedusa continua a essere sovraffollato. Nonostante gli scandali delle scorse settimane, nonostante le denunce, infatti, la situazione non pare essere migliorata. Al momento, tra l’altro, sono presenti anche un centinaio di bambini e duecento ragazzini, minori di quindici anni, arrivati in Italia completamente soli. I trasferimenti sono iniziati ieri, ma ancora la situazione è critica. Circa 750 persone sono andate via nel corso della giornata, altre 600 partiranno oggi. All’interno dell’hotspot, però, dovrebbero esserci ancora più di 1000 persone. Anche perchè comunque sia gli sbarchi e i soccorsi non si fermano.

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