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Migranti, stop alla cauzione generalizzata di 5mila euro: Piantedosi cambia le regole del decreto Cutro

Roma, 20 giugno 2024 – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha recentemente introdotto significative modifiche al decreto Cutro. E’ stata eliminata, infatti, la controversa norma che imponeva una cauzione generalizzata di 5.000 euro per tutti i migranti provenienti da Paesi sicuri e soggetti alle procedure accelerate di frontiera. Questa norma, impugnata da tutti i giudici italiani per la sua presunta illegittimità, è stata sostituita da un nuovo regolamento che prevede una cauzione variabile da 2.500 a 5.000 euro, determinata “senza indugio dal questore” e basata sulla situazione individuale del migrante.

Migranti, modificata la norma sulla cauzione

La nuova norma è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale e mira a garantire maggiore flessibilità nella prestazione della garanzia finanziaria, considerando le circostanze personali di ciascun richiedente asilo. Questo cambiamento evita il rischio di interventi giudiziari che potrebbero invalidare i provvedimenti di fermo dei migranti portati in Albania, come era prevedibile con la precedente cauzione generalizzata. Secondo il nuovo decreto, poi, ogni situazione di migrante sottoposto a procedure accelerate di frontiera dovrà essere esaminata individualmente dal questore di Roma, che disporrà il loro fermo. Entro 48 ore, i giudici dovranno poi valutare se convalidare o meno il fermo.

La cauzione potrà essere pagata anche da parenti dei migranti in linea retta o collaterale fino al terzo grado, purché regolarmente soggiornanti in Italia o in un altro Stato dell’Unione Europea. La determinazione dell’importo della garanzia terrà conto del grado di collaborazione del migrante nelle procedure di identificazione, che sarà valutato attraverso vari criteri. Tra questi, anche la presentazione di documenti di identità e dichiarazioni sulle generalità, cittadinanza e luogo di provenienza. Questa modifica rappresenta un tentativo di rendere il sistema di cauzione più equo e conforme alla legislazione europea, rispondendo alle critiche mosse dai tribunali italiani. Tuttavia, resta da vedere come questa nuova norma sarà applicata in pratica. E se riuscirà a soddisfare le aspettative di giustizia e umanità richieste in materia di gestione delle migrazioni.

Nel frattempo, la situazione continua a essere monitorata attentamente. Con la speranza che la Corte di Giustizia Europea si pronunci presto sulla legittimità delle norme in questione. Intanto, l’Italia si prepara a implementare queste nuove regole, cercando di bilanciare la sicurezza nazionale con i diritti dei migranti.

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