Roma, 9 maggio 2024 – Nel cuore delle montagne piemontesi, sta nascendo un ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di riscoprire e valorizzare i mestieri tradizionali legati alla vita in alta quota. L’istituto superiore statale Des Ambrois di Oulx, in alta Val di Susa, in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino, ha lanciato l’iniziativa pilota “Riparto dall’Alto”, che mira a coinvolgere migranti e Neet (giovani che non studiano e non lavorano) per rivitalizzare le comunità montane e creare nuove opportunità lavorative.
Migranti, un progetto per ripopolare le montagne
Dopo un’indagine qualitativa condotta tra dicembre 2023 e aprile 2024, che ha coinvolto interviste a imprenditori locali e analizzato la situazione economica e occupazionale della zona, è emersa la necessità di riavvicinare i giovani e i migranti ai mestieri tradizionali delle montagne. Nonostante la presenza di una popolazione giovane desiderosa di riscattarsi, sono circa 4 mila i disoccupati nella valle piemontese, di cui quasi 1.500 ragazzi sotto i 29 anni.
Per affrontare questa sfida, sono stati proposti due progetti pilota: “Riparto dall’Alto” e “Ricette per l’Inclusione”. Il primo prevede un percorso formativo teorico e pratico per dieci beneficiari, focalizzato su profili professionali come manutentore del verde, manutentore di biciclette e agente di pedana. Il secondo coinvolge altri dieci beneficiari con necessità di consolidamento linguistico, da inserire nel settore della ristorazione. L’obiettivo dei progetti è quello di invertire il tradizionale percorso formativo, puntando sull’apprendimento pratico già dai 16 anni e sulla successiva certificazione delle competenze acquisite. In questo modo, si mira a creare nuove opportunità lavorative e a soddisfare le esigenze del territorio montano, spesso penalizzato dalla difficoltà nel reperire personale qualificato.
Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino, ha sottolineato l’importanza delle sinergie tra imprese, scuola e formazione professionale per lo sviluppo delle aree montane e per la valorizzazione della residenzialità. Si auspica che questi progetti pilota possano diventare un modello replicabile in altre aree del Piemonte e del territorio nazionale, creando concrete opportunità lavorative per i giovani e contribuendo alla ripresa economica delle comunità montane.
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