Elvio Pasca
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Milano, 11 nov. (Adnkronos) – Per eliminare la concorrenza erano
disposti ad armarsi, con spranghe e coltelli, e minacciare di morte
l’avversario. Nessuno scrupolo, nonostante l’eta’, ma un modus
operandi tipicamente mafioso. La vittima, pero’, ha denunciato e per
quattro cinesi sono scattate le manette. L’operazione messa a segno
dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano ha permesso di
sgominare una banda guidata Hai Ping Zhang e Jingui Zheng,
rispettivamente di 32 e 26 anni, il primo con precedenti per
estorsione e sequestro di persona. Clandestini e pregiudicati come i
due gregari, Jiadong Zhou e Taizhen Huang di 22 e 20 anni.
Un gruppo, pronto dopo gli arresti del settembre scorso nella
comunita’ giovanile di Chinatown, a riempire il vuoto di potere. A
ottobre, pero’, in un controllo dei militari viene chiuso un centro
massaggi ‘gestito’ dal quartetto. Quella chiusura fa scattare la
ritorsione nei confronti di un commerciante vicino, considerato una
‘spia’ per fare piu’ affari. Cosi’ si innesca il meccanismo estorsivo:
la prima richiesta e’ di 120mila euro, poi scatta il ‘pizzo’
giornaliero di due terzi dell’incasso. Per non farsi fregare un
componente della banda controlla dall’interno l’attivita’ commerciale.
I quattro sono pronti ad alzare il tiro, minacciano il
proprietario puntandogli un coltello alla gola e fissano un
appuntamento in via Friuli. Prima, pero’, la vittima denuncia la
minaccia. "La collaborazione con le forze dell’ordine -spiega il
colonnello Lorenzo Falferi, comandante del reparto operativo- e’ un
segnale di cambio di mentalita’ e approccio. E’ il segno che si e’
cominciato a rompere il muro di compliocita’ e omerta’". Una denuncia
che, in meno di 24 ore, porta ai quattro fermi. All’appuntamento,
oltre al commerciante minacciato, si sono presentati anche i militari
che, nell’auto degli stranieri, hanno sequestrato alcune dosi di
ketamina, delle spranghe e un coltello.
(Afe/Lr/Adnkronos)
11-NOV-09 15:19
