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MILANO: PENATI, NON SIAMO PIU’ CREDIBILI MA RESTO IN LOMBARDIA =

      "NON ABBIAMO CAPITO OPERAI, CETO MEDIO E PENSIONATI MENTRE LA
LEGA SI’"     Roma, 26 giu. – (Adnkronos) – "Se domani ci fossero le
politiche, dove crede che andrebbero i voti di chi domenica scorsa ha
disertato le urne? A loro, perche’ noi in tutti questi anni non siamo
riusciti a costruire un’alternativa credibile. Per quale motivo la
gente dovrebbe votare il centrosinistra?". Lo ha affermato in
un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Filippo Penati, presidente
uscente della Provincia di Milano, sconfitto per 4.626 voti da Guido
Podesta’, che a proposito di suoi eventuali incarichi nella direzione
nazionale del Pd ha sgombrato subito il campo dagli equivoci: "Non
ambisco a incarichi nazionali. Io resto a lavorare in Lombardia,
perche’ bisogna continuare partendo dalla rimonta su Podesta’, dal
fatto che a Milano abbiamo superato il centro destra grazie anche al
buon lavoro fatto dal gruppo consiliare, dai temi scelti per la nostra
campagna elettorale".

      La Lega al Governo "e’ anche il termometro del fatto che noi non
siamo vissuti come alternativa reale – ha spiegato Penati –
Continuiamo ad essere considerati come quelli che hanno la testa
girata dall’altra parte e quindi, piuttosto, gli elettori scelgono
l’unico partito che da’ almeno la sensazione di fare opposizione. Il
famoso partito di lotta e di governo, la Lega insomma". "I ceti
popolari – prosegue il presidente uscente della Provincia di Milano –
li abbiamo persi sul tema della sicurezza. Non ci siamo mai davvero
impegnati sulla questione o l’abbiamo sottovalutata e questo ci ha
allontanato da chi vive nelle periferie a stretto contatto con gli
immigrati". "Ma non basta spiegare a chi si sente abbandonato che a
Milano da 15 anni governa il centrodestra?", domanda il giornalista
del ‘Corriere’. "Loro ci rispondono che noi da sempre proteggiamo gli
extracomunitari, compresi quelli irregolari e magari anche chi
commette reati – ribatte Penati – Non siamo credibili, questo e’ il
problema. Quindi, continuano a votare dall’altra parte".

      Con i ceti medi "noi abbiamo cercato di parlare. E sa loro cosa
ci rimproverano? – domanda l’ex presidente della Provincia – ‘Ci avete
sempre trattato da evasori’. In effetti, quando eravamo al governo
abbiamo colpito soprattutto questa fascia, ci siamo inimicati i
commercianti, non abbiamo compreso l’evoluzione dell’artigiano che
oggi e’ l’operaio di alta specializzazione che si e’ messo in proprio.
Diciamo la verita’: facciamo convegni sulla piccola impresa ma li
abbiamo lasciati soli". Mentre "la Lega e Tremonti hanno dato
risposte. Che ci piacciono o meno. Ma le hanno date". "Vincono perche’
noi siamo visti ancora come il partito del no. Cosa ha ripetuto
Berlusconi per tutta la campagna elettorale? – riflette Penati – Che
noi siamo prigionieri della sinistra estrema, non facciamo le strade e
i termovalorizzatori. E’ l’esatto contrario di quello che siamo,
pensiamo e abbiamo fatto, ma l’immaginario collettivo e’ fermo la’".
Il filo con gli elettori si potra’ riannodare, conclude il presidente
uscente, "dal tema della crisi. Nei mercati gli anziani dicono che la
pensione non basta piu’ e a Milano non parliamo di pensioni sociali,
ma di quelle di chi ha lavorato 35 anni. E c’e’ il problema dei
salari, che hanno perso ogni valore e poi la sicurezza legata al
discorso dell’immigrazione. E’ su questo che dobbiamo dimostrare di
avere un valore etico della politica, mentre invece la sinistra ha
smarrito i valori".

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