Roma, 9 agosto 2011 – Nuove speranze per i vecchi problemi di Milano, primo tra tutti quello dei luoghi di culto per i musulmani. Ieri infatti, si è svolto un incontro tra il comune e i vertici della comunità islamica, riunite sotto la nuova sigla Caim, che sembrano aver trovato un accordo che raccoglie anche un parziale favore da parte del Pdl.
La soluzione trovata ieri sembra sia quella di accantonare, almeno per il momento, l’ambizioso progetto di una Grande Moschea, sullo stile di quella romana, ma di dedicarsi alla costruzione di piccoli spazi di culto nei quartieri della città.
“L’impegno della Giunta è quello di creare luoghi di culto nei quartieri per uscire dalla modalità delle soluzioni tampone che non sono degne di una città come Milano”, sono state le parole dell’assessore al Benessere Chiara Bisconti che ha partecipato al tavolo insieme al vicesindaco Maria Grazia Guida e all’assessore alla Sicurezza Marco Granelli.
L’assessore Bisconti ha proseguito spiegando che “Il grande luogo di culto rimane comunque una priorità e c’è anche l’impegno affinché questo sia l’ultimo Ramadan affrontato in emergenza”, il riferimento era alla situazione di emergenza nella quale i credenti erano stati fatti riunire sotto il tendone del Teatro Ciak, una soluzione “non appropriata né per il Comune né per i credenti”.
L’idea di puntare sui centri di culto di quartiere ha trovato l’appoggio e l’approvazione del direttore del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, che si è detto soddisfatto, precisando che “l’urgenza era quella di trovare una soluzione in tempi brevi, il grande centro monumentale non è la priorità, ora vogliamo che le varie comunità abbiano finalmente riconosciute delle strutture dignitose”.
Il nuovo appuntamento è stato fissato per il 14 settembre quando le parti s’incontreranno nuovamente per iniziare a fare una prima mappatura degli spazi che potrebbero essere funzionali ai nuovi centri di preghiera, per i quali il Caim ha sollecitato la creazione di una “Commissione di studi giuridiche e urbanistiche in grado di garantire il diritto di culto”.
Con la nuova amministrazione sembra dunque più spedito il ritmo del dialogo tra comune e comunità musulmana che negli ultimi mesi si era scontrata spesso con la direzione Moratti-De Corato, il che fa ben sperare in una rapida soluzione per arginare il sovraffollamento dei credenti nei giorni di preghiera che da sempre è stato al centro di attriti e causa di intolleranza con i residenti locali.
Sull’accordo però la Lega Nord ha già alzato le barricate annunciando una raccolta di firme per bloccare il progetto mentre il Pdl lancia segnali di apertura ribadendo però “la ferma e decisa contrarietà alla Grande Mosche” ma dimostrandosi possibilisti sui piccoli luoghi di culto “purché siano spazi adeguati che non creino squilibri nel tessuto sociale dei quartieri” hanno dichiarato il capogruppo Pdl Carlo Masseroli e il vicepresidente dell’aula Riccardo De Corato.
M.I.