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Milano: tolleranza zero sui matrimoni finti

Il Comune rafforza i controlli: stretta sulle unioni tra immigrati comunitari ed extracomunitari irregolari

Milano – 5 settembre 2008 – "Milano non è un matrimonificio facile". Con questo slogan, il vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore ai Servizi civici, Stefano Pillitteri, annunciano il giro di vite del Comune contro i matrimoni misti tra cittadini comunitari e cittadini extracomunitari irregolari. Sarebbero per lo più romeni i primi e soprattutto egiziani e marocchini i secondi, che in questo modo tentano la strada facile per ottenere il diritto al soggiorno nell’Unione europea.

Sempre più nel mirino dei Comuni e sempre più spesso stanato dalla polizia, quello delle unioni tra cittadini stranieri è un fenomeno in costante aumento: da 171 nel 2000 a 420 nel 2007. Oggi il picco riguarda per lo più i matrimoni finti tra cittadini stranieri di cui uno dei promessi sposi è comunitario e l’altro no. "Da gennaio 2008 sono arrivate 92 richieste di matrimoni ‘sospetti’ – ha detto De Corato – di cui solo 36, dopo tutti i controlli del caso, sono stati celebrati". Le altre 56 coppie si sono fatte scoraggiare".

"Visto che la legislazione al momento non consente di identificare il cittadino irregolare se non al momento della cerimonia per intervento del consigliere", ha spiegato l’assessore Pillitteri, e "visto che il cittadino extracomunitario può comunque rifiutarsi di mostrare il permesso di soggiorno", il Comune sposta i controlli su carte d’identità (verifiche sul domicilio, sull’identità del titolare e sulla sua condizione lavorativa), passaporti e nulla osta dei consolati.

"Dal 2004 a oggi – ha denunciato De Corato – il matrimonio combinato è stato fatale a tre cittadini irregolari, arrestati per inottemperanza di un ordine di espulsione, mentre altri cinque sono stati accompagnati all’ufficio immigrazione e 19 denunciati per false dichiarazioni rese a pubblico ufficiale. Tra giugno e luglio scorso – ha aggiunto – a soli 15 giorni di distanza si sono presentate due coppie formate da due donne rom di nazionalità rumena, provenienti dallo stesso campo, e due egiziani. Stessi anelli, stessi testimoni…insomma".

De Corato e Pillitteri si auspicano che nel pacchetto sicurezza del Governo "sia presto approvato un provvedimento ad hoc, peraltro già annunciato dal ministro Maroni ma ancora in forma di bozza, per rendere più complesso l’accesso da parte degli extracomunitari alle procedure per il matrimonio, sia con italiani che con cittadini Ue".

a.i.

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