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Ministro dell’Interno libico: “Politica italiana sull’immigrazione ispirata a diritti umani”

"Necessario un percorso comune, un impegno sul terreno. Bisogna fare di più"

Napoli, 8 febbraio 2011 –  In materia di contrasto all’immigrazione clandestina, la Libia apprezza la politica del governo italiano, "ispirata al rispetto dei diritti umani".

Lo ha affermato il ministro libico dell’Interno, Younis al-Obeidi, nel corso della conferenza euro-africana sulla sicurezza in corso a Napoli.

Sui temi dell’immigrazione, cosi’ come su quello piu’ ampio del contrasto alla criminalita’ organizzata, per il ministro "il mondo e’ davanti a una scelta e deve trovare una politica comune". "La collaborazione deve partire dalla gestione delle frontiere – ha precisato – E’ necessario la polizia dei vari paesi scambi informazioni e si coordini nella formazione del personale e nel contrasto alle attivita’ dei terroristi via Internet". "Su questo e altri temi legati al terrorismo noi libici abbiamo organizzato numerosi incontri e chiediamo che la comunita’ internazionale si impegni per siglare nuovi accordi nella lotta contro il terrorismo internazionale", ha aggiunto.

"Ho chiesto al mio collega italiano Roberto Maroni di lavorare seriamente insieme, e lui e’ d’accordo – ha aggiunto. Abbiamo gia’ firmato molti accordi, ma bisogna fare di piu’. E’ necessario un percorso comune, un impegno sul terreno".

"Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze, gli aerei, gli esperti e altro, per lanciare un’operazione di ampia portata nella regione contro il crimine -ha aggiunto- L’Unione europea e l’Unione africana devono impegnarsi insieme, perche’ un paese da solo non puo’ farcela, come non posso farcela da soli gli Stati Uniti". Il ministro ha infine assicurato che la Libia "ha fatto del contrasto all’immigrazione clandestina la base della sua strategia, che prevede anche, tuttavia, aiuti ai paesi poveri dai quali partono gli immigrati".

"Ogni giorno arrivano da noi migliaia di persone, molte delle quali muoiono nel deserto – ha spiegato – altri disperati muoiono in mare mentre cercano di raggiungere l’Italia".

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