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Minniti: “La faccia feroce del governo non funziona”

Il ministro ombra del Pd: puntare su accordi internazionali. Soro: "Serve una visione critica e riformista" Roma – 1 luglio 2008 – "Il governo italiano sta facendo un grande errore nel guardare ai temi dell’immigrazione e della sicurezza con una visione di carattere strettamente nazionale. La ‘faccia feroce’ che l’Italia sta mostrando in questi giorni non funziona. Gli sbarchi a Lampedusa si sono quintuplicati rispetto al primo semestre di quest’anno".

Così Marco Minniti, ministro dell’Interno del governo ombra del Pd, intervenuto oggi al convegno ‘Migranti come noi’ organizzato alla Camera dei deputati. Minniti si e’ detto convinto della necessita’ di adottare un approccio che coinvolga e permetta la cooperazione, attraverso accordi internazionali, tra l’Italia ed i Paesi dai quali partono i migranti e soprattutto vanno evitate "azioni che mortifichino le comunità".

"Considero particolarmente sbagliata – ha aggiunto Minniti- la vicenda del rilevamento delle impronte digitali ai bambini di etnia rom, provvedimento che può produrre danni permanenti nella psiche del bambino. Non va creata una comunita’ nella comunita’ ma va stabilito un equilibrio tra diritti e doveri. I bambini rom vanno mandati a scuola e va promossa la loro integrazione, mentre vanno allontanati tutti gli immigrati che delinquono".

Antonello Soro, presidente del gruppo Pd alla Camera, ha inceve sottolineato come "la sicurezza e’ diventata terreno di marketing politico e propaganda alimentata dai media, posizione contraddetta nei fatti dai tagli previsti per i prossimi tre anni sul tema della sicurezza. Un governo che si fa forte con i deboli non ottiene nulla di buono. L’obiettivo del Pd e’ quello di costruire politiche sull’immigrazione e sicurezza che esprimano una visione critica e riformista".

Convinto che sia un grave errore sottovalutare l’esigenza diffusa relativa al problema della sicurezza, il parlamentare europeo Gianni Pittella ha definito altrettanto sbagliata e grave la risposta che al problema ha dato il governo, "una risposta mediatica e demagogica. E’ sorprendete che il terzo millennio conosca l’abisso dell’involuzione culturale quasi a rincorrere quelle culture di destra che stanno promuovendo l’alienazione del prossimo".

Secondo Laura Garavini, parlamentare eletta nella ripartizione estera Europa, si dovrebbe guardare alla storia dell’emigrazione taliana: "In questo periodo nel quale l’immigrazione viene purtroppo identificata con il problema della sicurezza – ha detto – penso sia quanto mai importante riflettere sul fatto che quelli di cui abbiamo paura oggi siamo noi, ovvero quegli italiani che emigrati all’estero erano visti come fonte di pericolo".

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