Finalmente modificato il regolamento che faceva distinzioni tra figli di italiani e figli di immigrati. Ingresso gratuito a tutti i “visitatori con meno di 18 anni”. Decreto in Gazzetta Ufficiale
Roma – 24 giugno 2016 – Era un’eccezione, ora diventa legge. Anche i minori extracomunitari, così come quelli italiani o comunitari, possono entrare gratuitamente nei musei italiani.
La regola vale per i figli dei turisti stranieri che vengono a visitare i tesori dell’arte della storia e della cultura italiana (50 milioni di ingressi nel 2016), ma soprattutto elimina una discriminazione che pesava sulle spalle delle seconde generazioni, bambini e ragazzi cresciuti qui, figli di immigrati. Finora, quando magari andavano in gita scolastica agli Uffizi o al Colosseo, venivano infatti considerati diversi dai loro compagni di classe.
A fare distinzioni era il regolamento del Ministero dei Beni Culturali (DM 507/1997) sul “biglietto d’ingresso ai monumenti, musei, gallerie, scavi di antichità, parchi e giardini monumentali dello Stato”. L’articolo 4 consentiva l’ingresso gratuito “ai cittadini dell’Unione europea che non abbiano compiuto il diciottesimo anno di età”. Vai liber, quindi, ai figli degli italiani, dei romeni o dei francesi, mentre i figli dei marocchini o degli albanesi dovevano pagare.
Una distinzione odiosa, tra l’altro tutta italiana. Al Louvre o al Prado, per dire, i minori non pagano indipendentemente dalla cittadinanza. Se ne erano resi conto anche ai Beni Culturali, tanto che nel 2013, l’allora ministro Massimo Bray emanò una circolare per far entrare gratuitamente anche i minori extraue ed evitare situazioni, parole sue, “indegne di un Paese che guarda all’integrazione tra i popoli e vede nel suo patrimonio culturale una delle principali risorse” e in contrasto con “i principi della Convenzione sui diritti del fanciullo”.
Quella circolare doveva essere un toppa d’emergenza, cucita sulla legge esitente, in attesa di modificarla. Ci hanno messo tre anni, ma ora, finalmente, si cambia.
Ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un nuovo decreto (DM 111/2016) del ministero dei Beni Culturali che tra le altre cose cancella dal vecchio regolamento il riferimento ai “cittadini dell’Unione Europea” e lo sostituisce con una sola parola: “visitatori”. Se hanno meno di 18 anni, quei visitatori sono tutti uguali: non pagano il biglietto d’ingresso, buona visita.
Elvio Pasca