Il ministero dell’Interno finanzia la rete dei accoglienza degli enti locali. "Garantire i diritti di questi ragazzi e avviarli all’ autonomia e all’ inclusione"
Roma – 26 maggio 2015 – Ammassati sui barconi che attraversano il canale di Sicilia ci sono anche tanti ragazzi partiti senza genitori per un rischiosissimo viaggio, magari per raggiungere parenti o conoscenti sparsi per l’Europa. Una volta qui, tocca all’Italia costruire per loro un futuro migliore.
Almeno altri mille minori stranieri non accompagnati verranno accolti quest’anno dagli enti locali che fanno parte della rete Sprar (servizio per rifugiati e richiedenti asilo). E ora, grazie a un decreto del capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno, quegli enti locali hanno due mesi per chiedere un contributo per attivare i servizi di accoglienza.
“Le proposte progettuali – spiega il Viminale in una nota – dovranno garantire il rispetto dei diritti di cui è portatore il minore straniero non accompagnato secondo la normativa nazionale e internazionale vigente. Inoltre, dovranno assicurare l’avvio graduale del giovane verso l’autonomia e l’inclusione nel tessuto sociale del territorio”.
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