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Moldavi in Italia. Nel 2008 un consolato italiano a Chisinau

Eviterà ai moldavi diretti in Italia di dover passare prima per la Romania. Craxi: "Per il governo è una priorità"

ROMA – Non dureranno ancora a lungo, stando agli impegni presi dal governo, i disagi dei cittadini moldavi diretti nel nostro Paese che oggi, per ottenere un visto d’ingresso, devono imbarcarsi in un’odissea.

L’Italia non ha un consolato in Moldova e ha affidato la competenza per le richieste dei cittadini moldavi a quello di Bucarest. Una badante moldava diretta a Roma, deve quindi prima chiedere al consolato romeno a Chisinau un visto per la Romania e, arrivata a Bucarest, chiedere alle nostre autorità consolari il visto per l”Italia. Una triangolazione che costa tempo, fatica e denaro e la cui soluzione, annunciata alla Camera due settimane fa dal sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi, prevede due tappe intermedie.

In prima battuta, l’Italia entrerà in un “common application center”, una struttura attiva a Chisinau (ne fanno già parte Ungheria, Austria e Slovenia) attraverso la quale i cittadini moldavi potranno presentare domanda per i visti Schengen (previsti per i soggiorni brevi, al massimo di tre mesi). “Bisogna però essere consapevoli del fatto che questa struttura, con la sua capacità di ricezione di un massimo di 10 mila richieste all’anno, non sarebbe in grado di assorbire l’intera richiesta di visti per l’Italia” ha precisato Craxi.

Da gennaio 2008, quando l’Ungheria comincerà ad applicare in toto il Trattato di Schengen, si potrà invece stipulare un’intesa bilaterale per affidare la competenza sui visti per l’Italia al consolato ungherese a Chisinau. Qui si potranno chiedere anche visti più lunghi (i visti nazionali), come quelli indispensabili ai lavoratori che arrivano in Italia con i flussi.

Anche questa sarà però una soluzione di passaggio prima dell’apertura di una vera e propria rappresentanza consolare italiana in Moldova, obiettivo che il governo prevede di centrare, secondo le anticipazioni di Craxi, “nel corso del 2008”. Fondi e risorse saranno resi disponibili dalla ristrutturazione della rete diplomatico-consolare e degli istituti di cultura, già prevista dalla Finanziaria 2007 per adeguarla al nuovo contesto geopolitico. “In quest’ottica il Governo ha inserito tra le proprie priorità l’apertura di un’ambasciata a Chisinau” ha assicurato il sottosegretario.

(3 ottobre 2007)

Elvio Pasca

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