Il Viminale richiama i Comuni. Non servono altre legalizzazioni in ambasciata
Roma – 10 maggio 2010 – I documenti moldavi con l’apostille vanno bene così come sono, non serve la legalizzazione da parte dell’ambasciata italiana.
Lo ricorda il ministero dell’interno, dopo le segnalazioni arrivate dalla nostra rappresentanza diplomatica a Chisinau. Pare infatti che alcune autorità comunali non accettino i documenti ufficiali moldavi legalizzati attraverso l’apostille, costringendo i cittadini moldavi ad affrontare code e costi inutili.
L’apostille è un timbro speciale che le autorità dei Paesi aderenti alla convenzione dell’Aja mettono sui documenti perché questi siano riconosciuti dagli altri Paesi aderenti, senza che sia necessario legalizzarli tramite le ambasciate. Moldavia e Italia hanno entrambe firmato la convenzione.
“Pertanto, gli atti ufficiali moldavi autenticati con la procedura dell’apostille, che viene apposta da parte degli uffici del Ministero della Giustizia, autorità competente in Moldova, devono essere ricevuti dagli ufficiali dello stato civile senza richiedere alcuna ulteriore formalizzazione degli stessi” spiega il Viminale in una circolare emanata martedì scorso. Se i Comuni hanno dubbi, possono verificare la correttezza dei timbri su questo sito: http://apostila.gov.md/en/start.
Il discorso vale anche per il nulla osta che devono presentare in Comune i moldavi che si sposano in Italia. Questo viene rilasciato con l’apostille dal loro ministero della Giustizia: i Comuni italiani devono accettarlo e procedere con le pubblicazioni di matrimonio.
EP