Roma, 9 febbraio 2015 – Un dramma che ha, soprattutto nel nostro Paese, due volti: "quello della tratta per sfruttamento sessuale, che interessa almeno 25.000-30.000 persone, donne soprattutto, tra cui 2.000 minorenni e il volto dello sfruttamento lavorativo, i cui dati sono difficili da indicare, ma che accomunano migliaia di lavoratori nell'edilizia, nell'agricoltura, nel piccolo commercio, nella pesca, nell'industria manifatturiera, nel lavoro di cura".
Questo il profilo tragico della tratta degli esseri umani secondo monsignor Gian Carlo Perego, Direttore generale della Migrantes. Per riportare all'attenzione questo tristissimo fenomeno ieri, in occasione della festivita' nella quale è stata ricordata Santa Bakhita (la suora canossiana che ha conosciuto la schiavitu' e la tratta) la Chiesa, per volere di papa Francesco, ha voluto proporre a ogni comunita' la celebrazione della Prima Giornata mondiale contro la Tratta degli esseri umani e la riduzione in schiavitu'.
Mons. Perego, in questo senso, ha parlato di "nuove forme di tratta legate" come quella che spinge tante persone, anche bambini e bambine all'accattonaggio e alla vendita coercitiva di prodotti. "La tratta in Italia presenta vecchi e nuovi scenari, nuove modalita' di trasferimento, una connessione nuova con i richiedenti asilo, che chiede – ha concluso il Direttore della Migrantes – di non abbassare la guardia ma, anzi, di rafforzare gli strumenti di informazione, di protezione sociale e di lotta alle nuove forme di criminalita' crescenti nel controllo delle migrazioni economiche e forzate".