Il capo dell’Immigrazione: "Sì al raddoppio del permesso per attesa occupazione". Regolarizzazione? "Caso per caso"
Roma – 9 febbraio 2010- Più tempo per cercare lavoro e regolarizzazioni “caso per caso”. Due misure anti-clandestinità che, scrive oggi il Sole 24 Ore, trovano d’accordo il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell’Interno.
Il permesso per attesa occupazione oggi dura solo sei mesi, pochi per trovare un nuovo lavoro, specialmente in un momento di crisi economica. Succede così che anche immigrati con una lunga storia di regolarità alle spalle, una volta perso il posto vengano inghiottiti dalla clandestinità.
Morcone condivide la proposta di raddoppiare d sei mesi a un anno la validità del permesso per attesa occupazione. Una “misura utile”, dice, “in un momento di incertezza dovuta ai licenziamenti e alle ristrutturazioni aziendali, che ridurrebbe lo stato di disagio rassicurando soprattutto gli stranieri che vivono in Italia con la famiglia”.
Fattibile, secondo il capo del dipartimento Libertà civili e immigrazione, una regolarizzazione caso per caso, quella che il Sole chiama una “sanatoria con il contagocce”.
Si tratterebbe di un procedimento amministrativo a richiesta del datore di lavoro (o anche solo del lavoratore immigrato) , proposta al prefetto e perfezionata con il rilascio dei documenti da parte della Questura. Essendo a livello locale, sottolinea Morcone, questa procedura sarebbe compatibile con il Patto Europeo di Parigi del 2008 che ha invece vietato regolarizzazioni di massa nella Ue a 27.