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Morcone: “Nei Cie solo stranieri irregolari non identificabili”

"Non saranno luoghi di intrattenimento indiscriminato" Roma, 13 agosto 2009 – "Capisco che ci sia chi voglia fare polemica, ma voglio precisare che i Cie non sono, e non saranno, luoghi di intrattenimento indiscriminato degli stranieri irregolari. Non a caso si chiamano Centri per l’identificazione e l’espulsione, ed e’ evidente che li’ verranno condotte quelle persone che non saremo stati in grado di identificare, perche’ non hanno documenti o si rifiutano di fornirli, soprattutto nei casi in cui costoro determinino allarme sociale".

E’ quanto dichiara il prefetto Mario Morcone, capo del Dipartimento per l’immigrazione e le liberta’ civili del ministero dell’interno in un’ intervista sul quotidiano ‘Avvenire’.

Riguardo alla ‘sanatoria’ Morcone spiega: "comprendo che ormai la si definisca cosi’. Tuttavia e’ preferibile parlare di ‘emersione’ e di ‘regolarizzazione’, nel senso che la procedura permettera’ a molte persone che lavorano in Italia onestamente di mettersi in regola, emergendo dalla situazione ‘grigia’ o ‘nera’ in cui si trovano. Tocchera’ ai lavoratori farlo.

Al momento immaginiamo che abbiano questo tipo di necessita’ circa 300mila persone. Ma ci aspettiamo anche 500mila domande". "Molti italiani sfruttano la condizione di debolezza degli immigrati irregolari. Si tratta di un malcostume non piu’ tollerabile, che bisogna assolutamente contrastare. Non c’e’ solo chi utilizza i loro servizi pagandoli poco. Penso ad esempio alla locazione di abitazioni, dove proprietari spregiudicati fanno affari sulle spalle di chi e’ in difficolta’".

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