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Mr Facebook entra in politica e comincia dagli immigrati

Mark Zuckerberg sta creando un gruppo di pressione. Tra i primi obiettivi la riforma dell’immigrazione e della cittadinanza

Roma – 28 marzo 2013 – Mark Zuckerberg scende in politica. O, almeno, è pronto a far sentire la sua (influente) voce nel dibattito pubblico americano.

Il Wall Street Journal ha svelato che il ventottenne fondatore e numero uno di Facebook sta creando un “political advocacy group”, cioè un gruppo di pressione, insieme ad altri big delle nuove tecnologie. Nel progetto, tra gli altri, sarebbe  ad esempio coinvolto anche Reid Hoffman, il cofondatore di LinkedIn.

Secondo le testimonianze raccolta dal WSJ nella cerchia di Zuckerberg, l’azione del gruppo sarà indirizzata innanzitutto a una riforma complessiva dell’immigrazione e alla creazione per gli immigrati di un percorso meno complicato verso la cittadinanza. Altre materie considerate importati sono la riforma dell’educazione e il finanziamento della ricerca scientifica.

Non è una novità che il tema dell’immigrazione stia a cuore agli imprenditori americani. Dalla Silicon Valley, ad esempio, stanno organizzando una marcia virtuale su Washington per chiedere di facilitare gli ingressi dei lavoratori più qualificati.

Laurene Powell, vedova del co-creatore di Apple Steve Jobs, ha lanciato invece www.thedreamisnow.org.  Il sito dà voce alla generazione invisibile dei figli degli immigrati irregolari, che attraverso dei video spiegano come cambierebbe la loro vita se potessero diventare cittadini americani.

EP

 

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