Roma – 15 ottobre 2013 – Festa del Sacrificio, Festa del Montone o anche, visto che è la più importante dell’anno, semplicemente Festa Grande.
Ha più di un nome Id al Adha (عيدالأضحى), la celebrazione che oggi unisce i musulmani di tutto il mondo. E se nei paesi a maggioranza islamica si respira un’atmosfera simile a quella che in Italia conosciamo a Natale, anche qui per la comunità di fedeli, composta quasi prevalentemente da immigrati, è un giorno speciale, scandito dalla preghiera e dagli incontri con parenti e amici.
Id al Adha ricorda un episodio del Corano. Dio chiese ad Abramo di sacrificargli suo figlio Ismaele, ma quando fu sicuro dell’ obbedienza del patriarca, un attimo prima che il coltello entrasse nella gola del ragazzo, lo salvò sostituendolo con un montone.
Arriva da qui l’usanza di sacrificare oggi un animale, che a seconda della latitudine e delle possibilità economiche può essere un montone, un cammello, una mucca o un agnello. Va macellato, naturalmente, seguendo le norme halal, e anche in Italia ci sono diversi stabilimenti autorizzati, non mancano però casi di macellazione clandestina. La carne viene mangiata tutti insieme e anche distribuita ai più bisognosi.
Id al Adha segna anche l’ultimo giorno di Al Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca, che rappresenta uno dei cinque pilastri dell’Islam. Quest’anno per questo motivo sono arrivati in Arabia Saudita, nella città santa dell’Islam, oltre due milioni di fedeli.
Si stima che in Italia vivono 1,6 milioni musulmani. Id Mubarak a tutti!