Roma, 7 novembre 2022 – “Prima di ogni sbarco c’è un imbarco. Si contestano gli sbarchi cosiddetti selettivi, dimenticando prima gli imbarchi di massa. Una persona in mare va sempre soccorsa, ma è lo Stato a cui appartiene la nave che deve continuare a farsene carico. La linea del nostro governo sull’immigrazione è chiara: umanità e fermezza“. Così il ministro per il Sud e il Mare Nello Musumeci, durante un’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha commentato le polemiche rispetto alla selezione messa in atto dal governo sui migranti a bordo delle navi Ong attraccate al porto di Catania.
Immigrazione, Musumeci: “Serve umanità e fermezza”
“E’ inaccettabile che il peso di questo triste fenomeno debba sostenerlo solo l’Italia. I limiti operativi di Frontex, gli insignificanti ricollocamenti dei migranti e la disarmante tolleranza dei governi italiani di questo decennio hanno di fatto incoraggiato i trafficanti a puntare dritti sulle nostre coste“, ha aggiunto poi prima di criticare l’Unione europea. “Non mi pare che negli ultimi 30 anni Bruxelles abbia registrato grandi successi nella politica della sicurezza, sviluppo e cooperazione verso il Sud. All’Europa, che nel passato si è dimostrata sorda e cinica su questo tema, chiediamo di farsi carico di un solido accordo con i paesi del Nord Africa per mettere fine al vergognoso commercio di carne umana portato avanti dai mercanti della morte.
È nei luoghi di partenza che vanno regolamentati i flussi, tenendo conto di chi ha il diritto di asilo e di rifugiato, e di chi cerca l’approdo a una nuova vita“, ha infine sottolineato.
Conte: “Il nazionalismo arrogante non porta da nessuna parte”
Sulla questione si è espresso anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il tema dei flussi migratori è ben complesso e va affrontato con politiche di ampio respiro. Senza facili slogan o esibizioni muscolari a danno di persone e famiglie disperate. Soprattutto, questo Governo scoprirà che il nazionalismo arrogante non porta da nessuna parte. E che tutte le iniziative in materia vanno inquadrate in una dimensione di solidarietà europea. Quella stessa solidarietà a cui si oppongono proprio gli amici ungheresi e polacchi del presidente Meloni, che con le loro rigidità vorrebbero che le politiche migratorie fossero questione esclusiva dei Paesi di primo approdo, Italia compresa”, ha scritto sul suo profilo Facebook il numero uno del M5S.
“L’urgenza di queste ore evidenzia invece che la gestione dell’immigrazione non può essere demandata alle diverse disposizioni delle singole nazioni. Serve un coordinamento europeo per l’adozione di un meccanismo comunitario di gestione, accoglienza e redistribuzione dei migranti che raggiungono le coste europee.
Dobbiamo incrementare le iniziative di cooperazione, nel segno di un partenariato fra eguali, con i Paesi terzi di origine e di transito delle rotte migratorie. Abbiamo bisogno di rafforzare il sistema dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione. Allo stesso tempo è necessario perorare il superamento del Trattato di Dublino e del criterio del paese di primo arrivo. Nonchè rilanciare l’istituzione di Centri di protezione internazionali nei Paesi di transito. Tutte queste iniziative vanno affrontate con equilibrio. Perchè il diritto di ogni Stato sovrano a controllare i propri confini non giustifica la violazione delle molteplici norme di diritto internazionale che tutelano la dignità di ogni essere umano. Lavoriamo in modo serio per soluzioni plausibili e pienamente in linea con la tutela dei diritti fondamentali”, ha dichiarato poi in conclusione.
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