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Napolitano in moschea: “Rafforzare i legami tra le due sponde del Mediterraneo”

Il Presidente della Repubblica visita il Centro Islamico di Roma: “Grande attentione per i governi nati dalla primavera araba”. Poi consola la madre di un giovane tunisino disperso in Italia

 

Roma – 23 aprile 2012 – “Sono stato di recente in Giordania; tra qualche settimana sarò in Tunisia per rafforzare i legami tra le due sponde del Mediterraneo, tra l’Italia e il mondo arabo, anche con grande attenzione a nuovi governi che si formano nei paesi della primavera araba, precisamente come in Tunisia”.

Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano di come sviluppare il dialogo tra diverse religioni e culture, in occasione della visita del Capo dello Stato alla Moschea di Roma e dell’incontro svoltosi, al suo interno, al Centro Islamico Culturale d’Italia.

Napolitano era accompagnato dai ministri dell’interno Anna Maria Cancellieri e dell’integrazione Andrea Riccardi. Quest’ultimo ha definito la grande Moschea di Roma “un modello di integrazione, di culture e religione “, che “indica la via dell’integrazione nella differenza”. Secondo Riccardi ”vivere insieme tra diversi e’ la sfida del nostro tempo e la cupola della Moschea dimostra che e’ possibile”.

Il presidente della Repubblica ha detto di riconoscersi “ pienamente nelle parole del ministro” e che l’Italia cercherà di “dare sviluppo con atti concreti a queste iniziative”.

Il presidente del Centro Islamico e ambasciatore dell’Arabia Saudita in Italia, Mohammad Al Ghandi, rivolgendosi al presidente della Repubblica, ha ricordato che “i musulmani in Italia, sia italiani che immigrati, sono una delle componenti piu’ genuine della societa’ italiana, nota per la sua sconfinata tolleranza, ospitalita’ e cordialita’ nei confronti dei popoli arabi e islamici”. A nome dei musulmani d’Italia, ha aggiunto, “e’ auspicio nostro che a questo centro vengano riconosciuti il sostegno e le agevolazioni che la Costituzione italiana ha concesso alle altre religioni e culture”.

“Confidiamo – ha concluso Al Ghandi- che questo contribuira’ a promuovere la loro integrazione e sollecitarne la dedizione e cio’ costituira’ motivo di apprezzamento e gratitudine per un miliardo e quattrocento milioni di musulmani in ogni parte del mondo”.

Al termine della visita alla Moschea di Roma, Napolitano è stato fermato da una donna tunisina in lacrime che gli ha chiesto aiuto in francese. Ha raccontato di essere la madre di Mohamed El Rawaf, ventunenne sbarcato a Lampedusa oltre un anno fa, del quale si sono perse le tracce, come è successo per centinaia di giovani connazionali. “Non pianga” l’ha consolata il Capo dello Stato.

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