Roma – 2 gennaio 2012 – Nel suo messaggio di fine anno agli italiani, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato anche degli immigrati e dei loro figli, tornando su un tema che aveva già rilanciato con forza nei mesi scorsi, quando ha chiesto una riforma della legge sulla cittadinanza.
Dopo aver fatto riferimento alla crisi economica e alle misure indispensabili per fronteggiarla, il capo dello Stato ha parlato di “quei problemi di fondo che sono ardui e complessi e vanno al di là di pur scottanti emergenze”.
“Avvertiamo quotidianamente – ha detto il Presidente – i limiti della nostra realtà sociale, confrontandoci con la condizione di quanti vivono in gravi ristrettezze, con le ansie e le incertezze dei giovani nella difficile ricerca di una prospettiva di lavoro. E insieme avvertiamo i limiti del nostro vivere civile, confrontandoci con l’emergenza della condizione disumana delle carceri e dei carcerati, o con quella del dissesto idrogeologico che espone a ricorrenti disastri il nostro territorio, o con quella di una crescente presenza di immigrati, con i loro bambini, che restano stranieri senza potersi, nei modi giusti, pienamente integrare.
“Ci si pongono dunque acute necessità di scelte immediate e di visioni lungimiranti” ha detto ancora Napolitano. “Occorre – ha aggiunto parafrasando il Papa – una nuova “forza motivante” perché si sprigioni e operi la volontà collettiva indispensabile ; occorrono coraggio civile e sguardo rivolto “con speranza fondata verso il futuro”.
EP