Palermo, 13 febbraio 2013 – Il Museo delle migrazioni di Lampedusa e' ufficialmente nato, con la decisione del comitato promotore di costituire una fondazione partecipata per la sua conduzione e la destinazione da parte dell'Amministrazione di una sede all'interno della casa comunale in via Cameroni.
''Questo risultato – dice il sindaco Giusi Nicolini – e' frutto della volonta' e dell'impegno di tutti i soggetti coinvolti nel realizzare un progetto importante: lasciare ai cittadini di oggi e a quelli di domani una testimonianza tangibile del ruolo di Lampedusa-ponte nel Mediterraneo, posto di soccorso e di accoglienza, primo approdo di migranti alla ricerca di democrazia, dignita' e lavoro''.
''Un presidio di cultura e di pace, il punto di partenza – aggiunge – perche' Lampedusa diventi un luogo di iniziative virtuose, un laboratorio di esperienze, di scambi culturali e di innovazione che rappresentino l'unicita' del Mediterraneo e il legame tra le sue genti. In questo senso e' molto significativa – conclude il primo cittadino – la partecipazione dei migranti, che piu' volte hanno espresso il desiderio di condividere la loro esperienza e le modalita' della sua rappresentazione''.
La Capitaneria di Porto, per voce del comandante Giuseppe Cannarile, ha annunciato che mettera' a disposizione del museo diffuso alcuni spazi esterni dell'area portuale e provvedera' alla salvaguardia di reperti e documenti, non soggetti a vincoli giudiziari, rinvenuti nelle barche dei migranti arrivati sull'isola, scongiurandone l'abbandono e la distruzione.