Roma – 19 gennaio 2015 – Naspi, Asdi e Dis-coll sono sigle con le quali familiarizzeranno presto i disoccupati, italiani e immigrati regolari, visto che su questo fronte i diritti sono uguali.
Si tratta infatti dei nuovi ammortizzatori sociali introdotti dal governo con uno dei due decreti attuativi del Jobs Act arrivati la scorsa settimana in Parlamento. Ora Camera e Senato dovranno esprimere i loro pareri, obbligatori ma non vincolanti, poi ci sarà l'approvazione finale in Consiglio dei Ministri. Salvo sorprese, dal 1 maggio 2015 le attuali Aspi e mini Aspi andranno in pensione e arriveranno i nuovi assegni di disoccupazione. Vediamo come funzionano.
La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (Naspi) sarà riservata a tutti i lavoratori dipendenti (tranne quelli a tempo determinato della pubblica amministrazione e gli operai agricoli) che perdono involontariamente il posto di lavoro, compresi quanti si dimettono per giusta causa o arrivano a una risoluzione consensuale durante una conciliazione. Dovranno aver versato contributi per almeno 13 settimane nei 4 anni precedenti e aver lavorato per almeno 30 giorni nell'anno che precede la disoccupazione.
La durata sarà legata agli anni di contribuzione che il lavoratore ha alle spalle, ma non potrà superare i ventiquattro mesi. L'importo sarà calcolato in base alla retribuzione media mensile degli ultimi quattro anni, ma non potrà superare i 1300 euro mensili, e partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione inizierà a diminuire del 3% ogni mese. Il diritto all'assegno cesserà se si trova un'altra occupazione, ma anche se non si partecipa alle iniziative e ai corsi di riqualificazione professionali attivati dai servizi per l'Impiego.
Solo in casi di particolare bisogno economico (priorità a chi ha figli minori e a chi è prossimo alla pensione, ma i criteri precisi devono essere ancora definiti), quando si esaurisce la Naspi si potrà avere un ulteriore aiuto, l'Asdi, assegno di disoccupazione. Sarà inferiore alla Naspi, durerà al massimo sei mesi e sarà subordinato all'adesione a un progetto personalizzato redatto dai servizi per l'Impiego. Si tratta di una misura sperimentale per ora prevista solo per il 2015 e con fondi di copertura limitati.
Infine, il decreto introduce il Dis-coll, assegno riconosciuto ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, che hanno perduto involontariamente l'occupazione. Dovranno avere almeno 3 mesi di contribuzione da primo gennaio dell'anno precedente e almeno un mese di contribuzione nello stesso anno. Anche la Dis-coll non potrà superare i 1300 euro al mese e diminuirà a partire dal quarto mese, ma durerà al massimo per sei mesi.