Roma, 14 maggio 2012 – "Allarme", ''clandestini'', ''invasione'', ''ondate''. Dopo l'incontro tra il ministro degli esteri Terzi e il suo omologo libico, in numerosi telegiornali e giornali ha ripreso quota il vocabolario dell'emergenza piu' ansiogena: sulle coste italiane si starebbe per abbattere una nuova marea umana, brulicante e pericolosa. Ricordiamo alla politica le sue responsabilita': al governo Monti chiediamo dunque di marcare una discontinuita', anche linguistica, con la comunicazione del precedente governo, che aveva consapevolmente speculato sulla paura degli immigrati e sullo ''tsunami umano'' che avrebbe minacciato l'Italia''.
Lo sottolinea il presidente della Fnsi Roberto Natale.
''Ma e' bene che anche noi giornalisti rammentiamo le nostre, di responsabilita': quelle alle quali ci richiama la Carta di Roma, sottoscritta nel 2008 da Ordine e Fnsi d'intesa con l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati. Siamo tenuti a dare un'informazione aderente ai dati di fatto e alla consistenza reale dei fenomeni; a usare le parole in modo preciso e rispettoso di esseri umani troppo spesso liquidati col termine spregiativo di ''clandestini''; a ricordare quali siano le situazioni dalle quali questi uomini e donne vengono via, e perche'.
Stiamo ancora pagando, nella vita pubblica italiana, il conto di campagne politico-mediatiche tanto spregiudicate quanto efficaci. Non e' proprio il caso di continuare a spargere veleni'' – ha concluso Natale.