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Naufragio. L’opposizione attacca: “Governo responsabile”

Il PD: “Leggi disumane”. Gasparri (Pdl): "Le nostre politiche sono giuste, colpa dei trafficanti" Roma – 21 agosto 2009 – Il naufragio al largo di Lampedusa (più di 70 morti secondo la testimonianza dei superstiti) , riaccende lo scontro politico sull’immigrazione.

I cinque eritrei salvati dalla Guardia di Finanza dicono di aver incrociato molte imbarcazioni che non hanno prestato loro soccorso, il ministero del’interno ha chiesto una relazione al prefetto di Agrigento e sul caso sta indagando la procura del capoluogo siciliano,  che ha aperto un procedimento contro ignoti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Intanto le autorità di Malta hanno detto di aver avvistato in mare sette cadaveri.

"La notizia di una nuova strage di migranti in mare chiama in causa precise responsabilità alle quali il Governo italiano e in particolare il ministro dell’Interno non possono sottrarsi. Come non riconoscere anche nella logica che ha presieduto alla politica e alle leggi del Governo una ragione di tanta inumanità?" dicono i senatori Anna Finocchiaro e Luigi Zanda, rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo Pd, e Pietro Marcenaro, sempre del Pd, presidente della commissione Diritti umani.

Il Pd chiede al governo risposte sull’accordo con la Libia (“il raduno degli immigrati e la partenza delle imbarcazioni può avvenire all’insaputa delle autorità?”) e sulla ”possibilità negata a coloro che, come gli eritrei che fuggono dalla guerra, hanno diritto alla protezione umanitaria”. Finocchiaro e gli altri di chiedono inoltre “ come sia possibile che in un tratto di mare che, anche sulla base degli accordi sottoscritti, dovrebbe essere costantemente monitorato, una imbarcazione possa andare alla deriva per tanti giorni senza essere avvistata e individuata”.

“Cosa intenda fare il governo – aggiungono i deputati del Pd – per individuare e punire severamente, come previsto dalla legge, quanti avessero omesso di soccorrere in mare i naufraghi che hanno incrociato?”. Infine, come verranno gestiti i nuovi sbarchi se  “i Cie non solo sono saturi e sovraffollati ma stanno diventando, come dicono le cronache ogni giorno, veri e propri centri di accumulazione della tensione? ".

Per il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, "Nessuna legge può chiuderci gli  occhi davanti alla miseria e alla disperazione di chi sfida la morte  per sfuggire agli orrori della guerra. Per questo chiediamo al governo di chiarire in Parlamento le modalita’ del ritrovamento dei 5 eritrei  al largo di Lampedusa”.

"In questo nostro paese, eccitati dalla demagogia, stiamo  perdendo il senso di umanità che ha sempre contraddistinto gli  italiani. Si impone un esame di coscienza ed anche, se possibile, meno propaganda: basti pensare alle promesse libiche che sembrano svanite  in poche settimane", conclude Casini.

"Basta un po’ di mare calmo e  l’accordo con la Libia, è proprio il caso di dirlo, fa acqua da tutte le parti”commenta invece il  presidente dei senatori dell’Idv, Felice  Belisario. 

"Il 30 agosto – ricorda Belisario – Berlusconi sarà a Tripoli a un anno dall’intesa  con Gheddafi. La solita parata mediatica del premier che pero’ non  riesce a nascondere i fallimenti della nostra politica estera verso la Libia. Nei fatti, chi cerca un futuro migliore continua a partire  dalle coste libiche e non e’ assistito dalle autorità di Tripoli ne’  da quelle di Malta. Con le pacche sulle spalle non si risolvono le questioni internazionali, ma si fa solo una  pessima figura".       

Difende l’operato del governo il presidente dei senatori del Pdl,  Maurizio Gasparri.  "Bisogna verificare cause e colpe  del tragico viaggio dei clandestini eritrei. E soprattutto vanno  combattute senza tregua le organizzazioni criminali che preparano i  lunghi viaggi della morte, esponendo i clandestini ad un destino  tragico” dice.

"Il nostro governo –sottolinea però Gasparri – non e’ certamente rimasto  indifferente. Difendiamo comunque la nostra politica nei confronti  degli immigrati, che è fatta di accoglienza e che ci vede con spirito umanitario dare sempre soccorso a chi ne ha bisogno. Proprio in queste settimane abbiamo aperto le porte a migliaia di stranieri che lavorano nelle famiglie italiane.

“Le nostre politiche sono giuste. – conclude Gasparri – Le vere  responsabilità di queste tragedie annunciate sono quelle dei  criminali che nel Mediterraneo causano ancora morte e contro i quali  ci aspettiamo una condanna unanime".      

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