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Navi da guerra per fermare i barconi. La proposta di Lega Nord e Fratelli d’Italia

I due partiti invocano un blocco navale davanti alla Libia. Salvini: "Ci portiamo a casa potenziali terroristi". Meloni: "Occupiamo i porti"

Roma – 19 febbraio 2015 – Altro che Mare Nostrum. Anzichè soccorrere i profughi sui barconi, l'Italia dovrebbe impedire, con la forza, che i barconi prendano il mare. Schierandosi in assetto di guerra davanti alle coste libiche, o addirittura, dopo un'invasione del paese nordafricano, occupando i porti oggi in mano ai trafficanti di uomini.

La ricetta per la soluzione della crisi libica, o meglio dell'effetto che quella crisi ha in termini di sbarchi, arriva dalle proposte rilanciate ieri dalla Lega Nord e da Fratelli d'Italia. I due partiti saranno insieme in strada il prossimo 28 febbraio a Roma, per una manifestazione contro il governo e intanto hanno presentato un esposto contro Renzi e Alfano accusandoli di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina".

''Bisogna istituire un blocco navale davanti ai porti libici che impedisca l'esodo che qualcuno sta cercando di spingere nell'interesse dei terroristi, delle mafie e di qualche cooperativa che lei conosce bene'' ha detto ieri in Aula alla Camera il deputato della Lega Nord Gianluca Pini, rivolgendosi al ministro degli esteri Paolo Gentiloni che aveva parlato della situazione in Libia. E “Scartata l’ipotesi diplomatica, anche per l’assenza di istituzioni libiche con cui interloquire, non rimane che la strada di una azione militare – ha aggiunto – che preveda non un’azione di terra ma un blocco navale”.

Qualcuno poco dopo ha fatto notare a Matteo Salvini che l'ipotesi di schierare navi militari italiane nelle acque territoriali di un altro Paese sembra poco credibile. “Incredibile è quello che sta succedendo adesso –  ha risposto il segretario del Carroccio – , noi ci stiamo portando in casa migliaia di potenziali terroristi e sicuramente migliaia di potenziali delinquenti”. Parlava dei profughi.

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni vuole invece proprio sbarcare in Libia. “Si deve intervenire con un missione sulle coste della Libia, occupare i porti ed eventualmente affrontare a monte il problema dell'immigrazione. Aprire lì centri di accoglienza e valutare chi ha i requisiti per avere diritto d'asilo e chi no”.

“Se oggi è l'Isis che controlla le coste, significa che decide chi viene decapitato e chi invece può partire. Non possiamo far fare ai terroristi la selezione all'ingresso in Italia. Chiediamo lo stop dei barconi e dei clandestini – ha concluso Meloni – fino a quando non avremo sconfitto l'Isis, altrimenti stiamo esponendo il popolo italiano a un'eccessiva insicurezza”.

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