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NEONATO UCCISO A MILANO: MADRE E OMICIDA AMICHE DA ANNI/ANSA

MILANO
(ANSA) – MILANO, 18 AGO – E’ rinchiusa dalla scorsa notte a San Vittore Junling Zheng, 31 anni, la cinese che ha confessato di aver gettato il neonato di una sua amica dal secondo piano di un palazzo, ieri pomeriggio a Milano, causandone la morte. Le due, si è saputo oggi, erano amiche da anni. La donna, al termine di un interrogatorio davanti al pm Rossana Penna durato fino a tarda ora, è stata sottoposta a fermo in attesa di convalida da parte del gip. La contestazione è di omicidio volontario aggravato dai futili motivi. L’unico movente che viene preso in considerazione, anche alla luce degli ultimi accertamenti, è quello di un raptus di gelosia. L’omicida infatti era convinta che il figlio dell’amica fosse frutto di una relazione tra il suo fidanzato e la connazionale, che lo aveva partorito tre giorni prima, a Ferragosto, alla clinica Macedonio Melloni di Milano. La mamma, un’immigrata regolare di 32 anni (suo marito si trova in Cina), gestisce un bar in viale Gran Sasso per conto di un suo concittadino cinese, che ora si sta prendendo cura di lei dopo le dimissioni dall’ ospedale dove la donna era stata ricoverata in preda a un forte choc alla notizia della morte del suo figlioletto. Il fidanzato dell’assassina (o meglio ex fidanzato, perché i due si erano lasciati e questo potrebbe aver aggravato la situazione), rintracciato a tarda notte, ha detto agli inquirenti che l’ex fidanzata sarebbe un tipo psicologicamente piuttosto fragile. Al momento, però, non risulterebbero sul conto della donna patologie o precedenti di tipo psichiatrico. E circa un’eventuale relazione tra lui e la mamma del neonato ucciso, l’uomo ha minimizzato dicendo che era stato solo gentile con lei, accudendola durante il periodo della gestazione e del parto. Il marito della donna, infatti, non poteva farlo perché si trova in Cina. Proprio la particolare confidenza che si era creata tra i due, assieme ad alcune frasi della giovane madre, che in più di un’occasione aveva detto che quel figlio "non avrebbe avuto un padre", ha fatto scattare il sospetto e poi la feroce gelosia dell’amica. La madre del neonato non avrebbe quindi commesso alcuna omissione dei suoi doveri. Junling Zheng era sua amica da oltre dieci anni, da quando si trovavano in Cina, e perciò tra le due c’era massima fiducia. Ieri pomeriggio, poi, la mamma ha affidato il neonato all’ altra solo per una quindicina di minuti, il tempo di recarsi in farmacia a comprare dei prodotti per il piccolo. Non poteva immaginare quale risentimento covasse nella mente dell’amica. (ANSA).

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