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No all’ “emergenza nomadi”. La Cassazione respinge il ricorso del governo

Associazione 21 luglio: "Si chiude una delle pagine piu' buie dei diritti umani delle comunita' rom e sinte in Italia. Con al scusa dell'"emergenza", schedature etniche, costruzione di mega campi monoetnici e azioni di sgombero forzato"

Roma – 3 maggio 2013 – La Corte di Cassazione ha rigettato ieri il ricorso presentato il 15 febbraio 2012 dal Governo Italiano, con il quale si richiedeva di cassare la sentenza del Consiglio di Stato che nel novembre 2011 aveva dichiarato l'illegittimita' dell' "emergenza nomadi" sul territorio italiano. Lo riferisce l'associazione Articolo 21 in una nota, sostenendo che "la chiusura della stagione emergenziale, sancita definitivamente dalla Corte di Cassazione, chiude una delle pagine piu' buie dei diritti umani delle comunita' rom e sinte in Italia".

L'associazione ricorda che la vicenda aveva avuto inizio il 21 maggio 2008, quando l'allora presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, con Decreto dichiarava lo "stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunita' nomadi", nominando i prefetti di Roma, Napoli, Milano commissari delegati "per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza" nelle regioni di Lazio, Campania, e Lombardia.

Lo stato di emergenza, di durata annuale, sarebbe dovuto terminare il 31 maggio 2009 ma, contrariamente a quanto previsto, con un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri veniva prorogato al 31 dicembre 2010, estendendolo a sua volta alle regioni del Piemonte e del Veneto. Trascorsi piu' di due anni dalla sua dichiarazione, un ulteriore Decreto prorogava la durata al 31 dicembre 2011 nelle cinque regioni interessate.

In seguito ad un ricorso presentato da European Roma Rights Centre e da una famiglia rom, il Consiglio di Stato il 16 novembre 2011 con sentenza n. 6050 statuiva "l'illegittimita' del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2008". Contro di essa il 15 febbraio 2012 il Governo Italiano presentava ricorso presso la Corte Suprema di Cassazione. Ieri la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiudendo ogni possibilita' di ulteriori appelli.

Secondo l'Associazione 21 luglio, "la chiusura della stagione emergenziale, sancita definitivamente dalla Corte di Cassazione, chiude una delle pagine piu' buie dei diritti umani delle comunita' rom e sinte in Italia. Il periodo dell'emergenza aveva scandito la nascita di diversi Piani Nomadi, attraverso i quali, in alcune citta' italiane, politiche discriminatorie e segregative avevano causato sistematiche violazione dei diritti delle comunita' rom e sinte. Dietro la giustificazione di un presunto 'stato di emergenza', le autorita' delle citta' interessate, in deroga alle normative vigenti, hanno promosso politiche segnate da schedature etniche, costruzione di mega campi monoetnici e azioni di sgombero forzato".

"La storica sentenza di oggi – conclude l'Associazione 21 luglio – ci dice che e' giunta l'ora di voltare pagina, per fare uscire dall'alveo dell'emergenza le politiche indirizzate alle comunita' rom e sinte, da 5 anni ricondotte esclusivamente ad un'ottica securitaria".

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