IN LIBERTA’ UNO DEGLI 8 NOMADI; DOMANI DECISIONI GIP ALESSANDRIA
VERONA
(di Alfonso Di Leva) (ANSA) – VERONA, 1 LUG – Il Gip di Verona non ha convalidato oggi il fermo di quattro degli otto nomadi portati in carcere ieri dalla Polizia con l’accusa di aver costretto i figli a compiere decine di furti e, benché uno solo dei nomadi sia effettivamente tornato in libertà, è scoppiata la polemica. Il Gip, Giorgio Piziali, infatti, non ha usato mezzi termini nel definire il fermo "del tutto e gravemente illegittimo" e ha affermato, altrettanto chiaramente, che "l’assoluta assenza di un reale e concreto pericolo di fuga fa emergere come il delicato istituto del fermo è stato "piegato ad altri fini" che "sono tutti gravemente lesivi delle regole, anche costituzionali, che presiedono la libertà personale". Piziali non è andato oltre, spiegando che questi fini non sono di suo interesse, ma ha sollevato riserve su pubblico ministero e organi di Polizia, che – a suo parere – hanno scelto "i tempi dell’intervento giurisdizionale" facendolo coincidere "con un generalizzato interesse pubblico" per vicende legate ai nomadi. Chi ha parlato chiaramente di "strumentalizzazione politica" è il difensore dei nomadi, l’avv. Luciano Bason, che ha definito "perfetto" il provvedimento del Gip e ha detto che "é stata fatta un’operazione di spogliazione di diritti sacrosanti di questi nomadi. Questa vicenda – ha aggiunto – è calata in un discorso e in un momento politico nel quale si vuole dare addosso agli zingari". Sul versante opposto si è schierata l’on.Isabella Bertolini, deputata Pdl. "Ancora una volta – ha detto – la Polizia fa e la magistratura disfa". Per Bertolini, è "a dir poco sconcertante" la scarcerazione dei nomadi e il provvedimento del Gip è "assolutamente incomprensibile". In realtà, nonostante la mancata convalida del fermo di quattro nomadi, uno solo è poi tornato in libertà. Il gip Piziali, infatti, ha ritenuto di non convalidare il fermo di tutti e quattro per mancanza di uno dei requisiti necessari, quello del pericolo di fuga. A suo parere, i nomadi non avevano "una reale e concreta volontà di allontanarsi dall’Italia", ma, al contrario, volevano rimanerci anche se nell’illegalità. Ha quindi disposto la liberazione immediata di due nomadi, Miso Sulic e Vesna Dordevic, ma mentre il primo è tornato libero, la seconda è stata raggiunta da un altro provvedimento (emesso dal Tribunale di Firenze per una condanna definitiva a undici mesi di reclusione per furti in abitazione) proprio mentre si trovava nell’ufficio matricola del carcere di Verona per la liberazione ed è quindi tornata in cella. Con lo stesso provvedimento, infine, il Gip Piziali ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere per gli altri due nomadi, Zoro Sulic e Veselinka Radulovic, 28 anni, fotosegnalata 123 volte con 95 identità diverse, madre di una bimba di otto mesi. Per lei il Gip ha ritenuto esistere esigenze cautelari "di eccezionale rilevanza" al punto da superare il divieto di mantenere in carcere donne con bimbi piccolissimi. (ANSA).
DF/ S0A S41 QBXV