(ANSA) – BRUXELLES, 29 LUG – L’eurodeputata ungherese di etnia rom Livia Jaroka, iscritta al gruppo del Ppe, difende il censimento dei rom in Italia attraverso la raccolta delle impronte digitali, motivato – afferma in un’intervista pubblicata sul sito web di Euractiv.com – da ”buone intenzioni”. ”Capisco le buone intenzioni da parte del governo”, afferma Jaroka, secondo la quale la raccolta delle impronte digitali e’ necessaria in quanto parte di uno sforzo piu’ ampio per dare una cittadinanza ”a quei bambini e immigrati che non hanno assolutamente alcun documento”. Ma l’eurodeputata mette in evidenza che, a lungo termine l’integrazione dei rom potra’ realizzarsi soltanto attraverso l’offerta di posti di lavoro. Un’occupazione ”rendera’ i rom dei cittadini contribuenti”, motiva Jaroka, secondo la quale negli ultimi anni la Commissione europea ha trascurato il problema dell’integrazione dei rom. Anche il rapporto di lavoro presentato da Bruxelles agli inizi di luglio secondo Jaroka ”non contiene molte buone idee”.
NOMADI: IMPRONTE; EURODEPUTATA ROM, BUONE INTENZIONI ITALIA
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