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Nomadi. Quasi 13mila a Milano, Roma e Napoli

Ultimato il censimento. Ora Maroni pensa a trasformare i 167 campi in ‘villaggi atterzzati’

Roma – 23 ottobre 2008 – A Milano, Roma e Napoli sono complessivamente 167 i campi nomadi di cui 124 abusivi e 43 autorizzati. E vi abitano 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori (tra l’altro con un tasso di scolarizzazione ”molto basso”). Sono questi i dati risultanti dal censimento concluso il 15 ottobre e presentato ieri al Viminale. I prefetti Carlo Mosca, Gian Valerio Lombardi e Alessandro Pansa, Commissari straordinari per il superamento dell’emergenza degli insediamenti nomadi, hanno consegnato al ministro dell’Interno Maroni un rapporto dettagliato sulle operazioni di censimento.

Il titolare del Viminale ha però precisato che «almeno altrettanti nomadi rispetto a quelli censiti, circa 12.000, si sono allontanati dai campi dall’inizio di giugno». Una stima calcolata grazie alle informazioni e alle interviste raccolte nei campi, agli studi fatti dalle associazioni e alle rilevazioni aeree eseguite sulle città. «Lo svuotamento dei campi – ha spiegato Maroni – è l’effetto più importante dell’iniziativa voluta dal governo». Molti nomadi, infatti, si sarebbero trasferiti in altri Paesi: in Spagna, in Francia e in Svizzera.

L’obiettivo del ministro è quello di «passare dai campi nomadi autorizzati o tollerati, ovvero quelli abusivi, al modello del ‘villaggio attrezzato’». Un progetto questo che Maroni intende portare a termine «entro maggio, massimo giugno del prossimo anno» e che prevede la realizzazione di una struttura in regola con le norme igienico-sanitarie e con le prestazioni e i servizi erogati dai comuni, come la fornitura di acqua, di luce e la raccolta dei rifiuti.

Nel dettaglio, i quattro punti sui quali il ministro si accinge a lavorare sono: 1. sgombero dei campi abusivi e ripristino delle condizioni igienico-sanitarie minime nei campi attrezzati; 2. individuazione di altri siti idonei per i campi che saranno chiusi; 3. realizzazione dei primi interventi per la nascita dei cosiddetti ‘villaggi attrezzati’; 4. adozione dei piani di scolarizzazione per i minori”.

Tale modello, che potrà essere esteso a tutti gli enti che lo richiederanno, permetterà, ha spiegato Maroni, «di ospitare chi, tra coloro che oggi vivono nei campi, ha diritto a stare». «Non consentiremo l’apertura di nuovi campi abusivi», ha aggiunto.

«Il nostro è un piano ambizioso, importante, – ha sottolineato Maroni – che vuole creare in Italia un modello di ‘best practice’ che possa essere attuato in tutta Europa. Nei villaggi attrezzati devono poter entrare tutti coloro che viaggiano e vogliono sostare o transitare. In un paese civile anche chi viaggia deve poter trovare un luogo con tutti i servizi. Si tratta di una svolta vera, di una politica di interventi che abbiamo iniziato ad attuare nonostante le critiche iniziali».

a.i.

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