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“Non è un film” Mannoia, Frankie HI-NRG e Natty Fred cantano l’immigrazione

Il brano si è aggiudicato il Premio Amnesty Italia per i diritti umani. Fiorella: “Una parte del paese si lascia influenzare dal terrorismo delle parole”

Roma – 23 aprile 2012 – “Questo non è un film e le nostre belle case /non corrono il pericolo di essere invase, / non è un armata aliena sbarcata sulla terra, / non sono extraterrestri che ci dichiaran guerra, / son solamente uomini che varcano i confini, /uomini con donne, vecchi con bambini, / poveri con poveri che scappan dalla fame / gli uni sopra gli altri per intere settimane…”

 

Sono versi di “Non è un film”, la canzone di Fiorella Mannoia scritta da Frankie HI-NRG e interpretata con lui e Natty Fred.  “Scegli da che parte stare, – incalza il ritornello – dalla parte di chi spinge, scegli da che parte stare, dalla parte del mare…”incalza il ritornello del brano, che si è appena aggiudicato la decima edizione del Premio Amnesty Italia, come migliore brano sui diritti umani uscito nel 2011. 

“Quando ho contattato Frankie per questo mio ultimo progetto intitolato ‘Sud’ gli ho fatto una richiesta ben precisa, volevo che toccasse il tema dell’immigrazione, ne parlammo e ci scambiammo le nostre idee” ha raccontato la cantante.

“Concordavamo sul fatto che stiamo vivendo un momento storico molto delicato, in cui una parte del paese, non tutto per fortuna, si lascia influenzare dal terrorismo delle parole (non meno pericoloso del terrorismo delle armi) di una parte della politica che per meri fini di propaganda elettorale usa gli immigrati, non avendo altri argomenti, per diffondere l’antico germe dell’odio razziale, mettendo in pratica l’antica tattica del ‘divide et impera’, dimenticando (o meglio, facendo finta di dimenticare) che tutto il benessere dell’Occidente poggia sulle spalle di interi paesi del Sud del mondo, Africa in testa, saccheggiati da una politica predatoria della quale tutti i governi sono responsabili”.

“L’Europa, gli Stati Uniti e ora anche la Cina” – ha proseguito Fiorella Mannoia – “si spartiscono, oggi come ieri, le risorse di interi popoli, derubandoli indisturbati di tutte le materie prime, cibo compreso. Tutti intenti a ‘divorare a sazietà ma pronti a lamentarsi della puzza della varia umanità che ci occorre, ci soccorre e ci sostenta’. Ma di questi argomenti naturalmente la politica non parla. Sapevo che Frankie sarebbe andato al cuore del problema in maniera diretta, come lui sa fare, e non mi sbagliavo, ha scritto quello che io stessa avrei voluto dire e lo ha fatto molto meglio di quanto avrei saputo fare io stessa “.

“Scegli da che parte stare: questo appello a chi ascolta il brano ‘Non è un film’ riassume in parole semplici e incisive tutte le campagne di Amnesty International” – ha sottolineato Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia. “Una grande artista, Fiorella Mannoia, ha scelto di stare dalla parte di chi vede violati i suoi diritti umani, con una canzone scritta in modo essenziale ed efficace da Frankie HI-NRG che va direttamente al cuore di una società nella quale tutte le informazioni sono disponibili e tutto il mondo è interconnesso, ma la grande maggioranza delle persone non si sente coinvolta in quello che è responsabilità di tutti”.

“Questo brano racconta la fuga di chi spera di salvarsi da persecuzione e sofferenza attraversando il Mediterraneo a bordo di un’imbarcazione precaria” – ha aggiunto Weise. “È la vita vera di giovani cittadini africani che cercano umanità e protezione e trovano spesso razzismo e propaganda. I 1500 morti del 2011, annegati in mare sulla via verso l’Europa, non sono un film, sono veri anche loro. E sono vere le migliaia di vittime della tratta sulle strade italiane, costrette alla prostituzione e accolte come ‘carne fresca’ da clienti che chiudono gli occhi davanti alla propria complicità nel mercato delle schiave. Con grande gioia Amnesty International conferisce il Premio Amnesty Italia 2012 a Fiorella Mannoia, che ringraziamo di aver scelto di stare dalla parte dei diritti umani e di comunicare questa scelta tramite la sua arte”.

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