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Nona, prima romena al Comune di Padova

Ex clandestina, oggi ha le idee chiare su sicurezza e integrazione. Avrà due colleghi connazionali: Adrian Chifu e Leontina Ionescu

Roma – 25 giugno 2009 – Un italiano perfetto con tanto di accento del nord, una laurea in economia internazionale presa a Bucarest, ex clandestina, ora tecnico gestionale in un grande gruppo bancario. Nona Evghenie, 30 anni, nata a Tirgu Neamt, una città del nord est della Romania, oggi è neo consigliera del Pd nel comune di Padova e prima romena eletta nell’assemblea municipale euganea. È stata eletta con 330 voti. ”Ma a votarmi – precisa – sono stati anche gli italiani, un terzo dei miei elettori. I romeni iscritti alle liste elettorali padovane sono stati circa 700 su sei mila aventi diritto. Mentre in tutto i miei connazionali che vivono qui sono 7.500”.

Nona vive a Padova da quando aveva 23 anni, ma la sua storia politica è recente. ”Il mio impegno nasce assieme al Pd due anni fa – spiega – e mi pare incredibile, ripensando al mio primo anno in Italia da clandestina, che ora sono diventata una consigliera comunale”.
Tra le prime iniziative da esponente del parlamentino padovano c’è quella della “ristrutturazione della commissione immigrati, nata nel 2006”. “Questo istituto – spiega Nona – ha bisogno di una struttura più solida e concreta. Deve avere precise responsabilità e progetti ben definiti, affinché i fondi siano gestiti in modo ottimale per dare risultati significativi. Inoltre – aggiunge la neo consigliera – gli esponenti della commissione devono essere eletti dalle loro comunità perché saranno i loro rappresentanti davanti alle istituzioni italiane”.

Il secondo punto sul quale Nona Evghenie intende lavorare è l’istituzione di un osservatorio permanente per l’integrazione. “Le politiche in questo senso – dice – possono essere tantissime: in primis lo studio della lingua italiana, per proseguire con azioni mirate nelle scuole e la promozione della conoscenza dei regolamenti statali per responsabilizzare l’immigrato facendogli conoscere i suoi diritti e doveri. Infine il terzo punto che sta a cuore a Nona riguarda l’iscrizione dei comunitari alle liste elettorali. “Gli stranieri che hanno diritto di voto amministrativo devono essere accompagnati in questo percorso – insiste Nona -, inoltre vorrei provare a far sì che anche a loro venisse inviata automaticamente la tessera elettorale”.
Ha le idee chiare anche sul tema sicurezza, un tema – tra i primi punti dell’azione politica della consigliera romena – particolarmente sentito a Padova. ”Gli immigrati – dice – sono i primi a pretendere la certezza della pena, che in Italia non si può dire esista: voglio che chi sbaglia paghi e che l’onesto abbia il diritto di un futuro”.

Nona è arrivata a Padova per congiungersi con la madre che lavorava qui, ma presto ha trovato anche l’amore: ”ho incontrato un ragazzo italiano, che oggi è mio marito – racconta -; mia madre non voleva che mi fermassi dopo tanti sacrifici fatti per studiare, non voleva che facessi la sua stessa vita da badante o facendo le pulizie”. Nei prossimi giorni si saprà quale ruolo Nona Evghenie avrà in consiglio comunale: ”mi piacerebbe lavorare per l’integrazione e le pari opportunità – confessa – ma anche nel campo delle politiche economiche, che è quello che ho studiato”.

Nona Evghenie non è l’unico consigliere comunale romeno che esce da queste amministrative. A Marcellina, comune a trenta chilometri da Roma, Leontina Ionescu ha conquistato un seggio. Mentre a Verbania – città al confine con la Svizzera – è stato eletto Adrian Chifu, ex-leader del Partito L’iniziativa di Romania (PIN) e nel 2008 candidato per il posto di sindaco del municipio Piatra Neamt. A Verbania lavora da molti anni come socio di un’azienda edilizia. Qui ha potuto contare sul sostegno della comunità romena di oltre cinquecento suoi connazionali. Per di più, in base alle preferenze ottenute (119 voti) nella Lista Civica, è il primo tra i candidati nel consiglio locale. “Ciò che voglio fare – dice Chifu – è difendere i diritti dei romeni, ma anche degli altri stranieri di Verbania. Oggi, qui, la storia è stata scritta anche in parole romene. Il programma di Adrian Chifu è basato su dieci punti, tra cui l’integrazione degli stranieri comunitari ed extracomunitari, l’intensificazione degli scambi interculturali e alla creazione di un ufficio per gli immigrati all’interno del municipio di Verbania, la creazione di alcuni centri interculturali, l’organizzazione di corsi di formazione professionale e di lingua italiana, l’assistenza sanitaria, l’integrazione scolastica degli allievi stranieri. La sua campagna era intitolata "Più culture…una sola città".

Antonia Ilinova

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