Roma – 27 settembre 2011 – La stazione della metro Anagnina a Roma è tradizionalmente un punto di incontro per la comunità romena della Capitale. La domenica ospita un mercatino, c’è chi gira tra le bancarelle, chi ascolta musica e anche chi mangia e beve all’aperto in improvvisati picnic.
Domenica scorsa sul recinto della stazione è apparso uno striscione in lingua romena: “Sapete solo mangiare mici (le tradizionali salsiccette romene) e bere birra, appassionati di musica zingara, vergogna del mio popolo” con affianco una croce celtica e la firma degli autori: Noua Dreaptă, movimento politico romeno di estrema destra.
Un altro manifesto del movimento esorta i connazionali a difendere le proprie radici, dicendo no allo “stile di vita e alla musica zingara”, esemplificata dalla foto di famoso cantante di “manele”, stile musicale con influenze zigane molto popolare nell’est europeo. È un po’ come se Forza Nuova, in una campagna per l’italianità, se la prendesse con alcuni neomelodici napoletani.
Chissà come finirà l’ennesima gloriosa battaglia dei duri di Noua Dreaptă, che sognano di unificare Romania e Moldavia inglobando anche un pezzetto di Ucraina. In passato se la sono presa con gli omosessuali, le sette religiose e gli zingari, che vorrebbero mandare in uno stato creato ad hoc in Asia sul modello di Israele per gli ebrei. Ora tocca alle salsiccette.
Elvio Pasca