Ordinanza firmata dal vicesindaco Silvana Moscatelli Torino, 13 ottobre 2010 – Limitare la presenza in citta’ di negozi etnici. E’ l’obiettivo di una nuova ordinanza comunale in vigore a Novara, che stabilisce che laboratori artigianali e attivita’ commerciali di questo genere non potranno sorgere ad una distanza inferiore ai 150 metri l’una dall’altra.
Secondo le nuove norme dettate dall’ordinanza firmata dal vicesindaco Silvana Moscatelli, le insegne dovranno essere in lingua italiana o quantomeno con una traduzione ben visibile. Gli esercenti, poi, dovranno dimostrare di sapere l’italiano.
"A Novara – spiega l’assessore alla Sicurezza, Mauro Franzinelli – in questi ultimi anni, sono aumentate notevolmente le attivita’ di vendita di prodotti prevalentemente etnici alimentari. Abbiamo effettuato numerosi controlli soprattutto negli ultimi mesi in questi esercizi e purtroppo sono state molte le sanzioni comminate anche di una certa gravita’ tanto da arrivare alla chiusura dell’esercizio commerciale.
I nostri commercianti inoltre sono obbligati a sottoporsi a normative molto rigide che li vincolano e li limitano, mentre questi negozi etnici spesso non garantiscono le condizioni igienico-sanitarie necessarie e fondamentali per la gestione di un negozio di questo genere". Su circa 35 negozi etnici di Novara, sottolinea l’assessore, sono stati effettuati 21 controlli da parte della polizia municipale che, insieme all’Asl, ha disposto in alcuni casi la sospensione dell’attivita’ proprio per mancanza delle condizioni di base.
"La concentrazione eccessiva di queste attivita’ – continua Franzinelli – ha creato in diverse zone problemi di convivenza con la cittadinanza italiana. Riteniamo sia fondamentale favorire l’integrazione, cosi’ come e’ prioritario contrastare il degrado urbano e tutelare la sicurezza dei cittadini nonche’ la pacifica convivenza della popolazione. Ecco perche’ abbiamo deciso di porre un tetto massimo di presenza per le attivita’ commerciali e i laboratori artigianali alimentari di questo tipo. Allo stesso tempo, e’ necessario tutelare anche i consumatori di questi esercizi commerciali, soprattutto riguardo la loro salute, facendo in modo che gli esercenti siano in grado di comprendere le normative del settore".