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Nuova variante sudafricana, cosa sappiamo fino adesso

Roma, 26 novembre 2021 – E’ stata scoperta una nuova variante sudafricana del Covid. Per ora, si sa solo che presenta nel genoma numerose mutazioni della proteina Spike, e per questo potrebbe essere più contagiosa. Non sembra, però, portare a un’infezione più grave. Secondo un bioinformatico, potrebbe chiamarsi Nu.

Nuova variante sudafricana Covid, cosa si sa

Secondo quanto scoperto fino adesso, la nuova variante sudafricana del Covid potrebbe essere associata a una trasmissibilità molto elevata, a un indebolimento dell’azione dei vaccini, ma non a un’infezione più grave. A sostenerlo è l’Ecdc nel suo rapporto settimanale. Stando all’Agenzia Ue con sede a Stoccolma, però, si tratta di informazioni preliminari: un rapporto specifico e con informazioni più aggiornate sulla variante Nu dovrebbe arrivare nelle prossime ore. “Sulla base delle prove disponibili è probabile che questa variante sia associata a una trasmissibilità molto elevata e a una significativa fuga immunitaria. Finora, non ci sono prove di cambiamenti nella gravità dell’infezione“. Oggi, comunque, è prevista una riunione del gruppo consultivo tecnico dell’Oms sull’evoluzione del virus per discutere della variante. Dopodiché, l’Ecdc deciderà se modificare la sua riclassificazione.

Contemporaneamente, all’Istituto Spallanzani di Roma si è costituita una task force “per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica”. “Grazie all’intervento del ministero degli Esteri, l’Istituto si è messo in contatto con l’ambasciatore italiano in Sudafrica, Paolo Cuculi, il quale sta facilitando i contatti con il Nicd sudafricano. Nel pomeriggio si è tenuta una call di confronto tra la Direzioni dell’Istituto e del NICD (Istituto Nazionale delle Malattie Infettive del Sud Africa). Nel corso della conversazione si è concordato l’avvio di un tavolo di consultazione permanente tra i due Istituti, a partire da lunedì prossimo, al fine di monitorare l’andamento della diffusione della variante e le misure di contenimento da adottare“.

“Al momento non ci sono dati sufficienti che indichino innanzitutto la trasmissibilità. In secondo luogo se la variante eluda o meno i vaccini attualmente disponibili. E’ chiaro che allora sarebbe un problema. Al momento è presto e non è presente in Italia, ma va attenzionata”, ha commentato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

Sebbene in Italia ancora non siano stati trovati casi di questa nuova variante sudafricana del Covid, in Belgio sì. Si tratta di una giovane donna adulta, la quale ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto, passando per la Turchia. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi, non era vaccinata e non era mai stata infettata in passato.

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