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NUOVA ZELANDA: PARTITO MAORI CONTRO IMMIGRATI BIANCHI ACCUSA IL GOVERNO DI VOLER DIMINUIRE NUMERO PO

(ANSA) SYDNEY, 27 FEB – Il partito dei maori ha sollevato un vespaio in Nuova Zelanda, chiedendo di limitare il numero di immigrati occidentali e accusando il governo laburista di Helen Clark di usare la politica di immigrazione per frenare il processo naturale di ‘browning’ della popolazione, cioé la tendenza verso la pelle bruna dovuta alla crescente proporzione di maori, isolani del Pacifico e asiatici, sul totale della popolazione. La fondatrice e co-leader del Maori Party, Tariana Turia, ha detto al quotidiano Dominion Post di essere particolarmente preoccupata per il gran numero di immigrati provenienti da Australia, Canada e Gran Bretagna. "Le previsioni sono che entro l’anno 2050 assisteremo ad un considerevole diminuzione del ‘browning’ della Nuova Zelanda, e forse questa è la maniera con cui il governo combatte la tendenza", ha aggiunto. Ai maori in Nuova Zelanda sono assegnati nel parlamento monocamerale un numero minimo di seggi basato sulla loro percentuale nella popolazione. Secondo l’ufficio di statistica il numero di parlamentari non sarà aumentato da sette a otto perché poche persone si sono iscritte nelle liste elettorali maori. Il ministro degli Esteri Winston Peters, egli stesso di origine maori, ha detto che con l’eccezione di un piccolo numero di isolani del Pacifico, gli immigrati in Nuova Zelanda non sono scelti in base alla razza ma al valore del contributo che possono portare al paese. (ANSA). 2007-02-27 09:36

(27 febbraio 2007)

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