L’Italia pronta a recepire la normativa europea, con ingressi agevolati al fuori dei flussi e permessi di soggiorno ad hoc. Schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri
Roma – 27 setttembre 2016 – Per manager, lavoratori specializzati e tirocinanti stranieri delle multinazionali diventerà più semplice venire a lavorare nelle succursali e filiali italiane.
È quello che prevede uno schema di decreto legislativo approvato venerdì scorso in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, che darà attuazione alle direttiva 2014/66/UE sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei dirigenti, lavoratori specializzati, lavoratori in formazione di paesi terzi nell’ambito di trasferimenti intra-societari. Il testo ora è stato inviato per i pareri a Camera e Senato.
“Tra gli obiettivi vi è l’introduzione di definizioni comuni e condizioni di ammissione trasparenti e semplificate per queste categorie” spiega un comunicato di Palazzo Chigi. “Il provvedimento prevede modifiche al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Testo Unico Immigrazione – TUI) e al relativo regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394”.
Il decreto prevede tempi brevi per le autorizzazioni all’ingresso in Italia, che avverrà al di fuori del decreto flussi, e la possibilità che stipulando protocolli col ministero dell’Interno le società accedano a ulteriori agevolazioni. A manager e lavoratori specializzati verranno rilasciati permessi di soggiorno della durata prorogabile fino a tre anni, ai tirocinanti permessi di un anno, con la possibilità di convertirli in normali permessi per lavoro alla scadenza.
Verrà favorito anche l’arrivo in Italia dei familiari, che potranno entrare contemporaneamente ai lavoratori trasferiti e avranno a loro volta la possibilità di lavorare. Inoltre, il decreto definirà le condizioni perché quegli stessi lavoratori si spostino facilmente tra un Paese e l’altro dell’Ue, per lavorare presso altre sedi o società della multinazionale per brevi periodi (3 mesi) o per periodi più lunghi, prevedendo solo in quest’ultimo caso un’autorizzazione ad hoc.
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